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A caccia di Legionella nell'acqua: come trovarla e dove cercarla?

Foto: John Wilson / Unsplash

Legionella pneumophila è un microorganismo ampiamente diffuso negli ambienti acquatici naturali o artificiali, che, nell’essere umano, può provocare polmoniti o stati febbrili. È quindi fondamentale indagare, con metodi innovativi, la presenza di Legionella in diverse matrici acquose per valutare i rischi igienico-sanitari negli ambienti di vita e di lavoro critici, in particolare nel riuso delle acque di scarico a scopo agricolo. 

Le Legionelle possono diffondersi e proliferare negli impianti di distribuzione dell’acqua di grandi edifici come case, alberghi, centri sportivi, ospedali, case di riposo, oltre che nelle torri di raffreddamento, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. L’aerosolizzazione di acqua contaminata (da docce, idromassaggi, sistemi di irrigazione nelle serre ecc.) rappresenta infatti la via di trasmissione a noi esseri umani.
Legionella pneumophila, in particolare, è un microrganismo ubiquitario ampiamente diffuso negli ambienti acquatici, naturali e artificiali che può essere associato a polmonite (legionellosi) o forme febbrili nell’essere umano.

Le attività di ricerca del nostro gruppo, svolte in collaborazione con diversi partner (SMAT, IREN e altre aziende del territorio piemontese), si stanno rivolgendo, già da molti anni, a valutare diversi aspetti: sviluppare metodi innovativi per la ricerca di questo microorganismo nelle matrici acquose; studiare l’efficacia di trattamenti di disinfezione dell’acqua innovativi; indagare la presenza di Legionella in diverse matrici acquose con l’obiettivo di valutare i rischi igienico-sanitari in particolari ambienti di vita e di lavoro.

Lo sviluppo di metodi in grado di valutare la reale contaminazione di una matrice acquosa senza sovrastimare né sottostimare la presenza di Legionella rappresenta un punto focale in quanto può permettere di valutare, in maniera più corretta, i rischi per la salute umana associati alla contaminazione da L. pneumophila. I risultati finora ottenuti hanno confermato la diffusione di questo microorganismo in ambienti tipici come le strutture turistico ricettive, dove gli impianti dell’acqua sono utilizzati in maniera saltuaria creando così condizioni favorevoli per la proliferazione di questo batterio.

Altro aspetto da considerare è lo sviluppo di nuovi metodi di disinfezione per il trattamento dell’acqua, come ad esempio l’utilizzo dell’acqua elettrolizzata neutra (AEN) da noi indagato, importante per il controllo della contaminazione da L. pneumophila. Mentre sono numerosi gli studi pubblicati relativi alla presenza di Legionella nelle acque potabili, sono poche le informazioni relative alla sua presenza nelle acque non utilizzate a scopo potabile e che possono, tuttavia, rappresentare un'importante fonte di contaminazione, come ad esempio le acque reflue. Studiare come questo microrganismo proliferi e persista negli impianti di trattamento dei reflui è infatti importante per sviluppare strategie preventive e di controllo efficaci. Ciò anche in considerazione del possibile riutilizzo del refluo a scopo irriguo, che può introdurre nuovi profili di rischio legati alla possibile inalazione del refluo nebulizzato.

In questo contesto il nostro gruppo di ricerca mira ad approfondire le conoscenze in merito alla presenza di Legionella negli impianti di trattamento dei reflui anche in relazione ai rischi igienico-sanitari legati al possibile riuso delle acque reflue in agricoltura.

Gruppo di ricerca: Sara Bonetta, Cristina Pignata, Elisabetta Carraro, Silvia Bonetta.

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Sara Bonetta
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

19 marzo 2021

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