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Fondamenti di chimica

La memoria chimica del capello. Applicazioni tossicologico-forensi

Le sostanze che assumiamo o a cui siamo esposti lasciano un’infinitesima traccia di sé all’interno della struttura cheratinica dei capelli, che, nella crescita, ne tiene memoria cronologica. L’analisi chimica dei capelli è fonte straordinaria di informazione in chiave tossicologico-forense

Ogni sostanza che entra nel nostro corpo attraverso le diverse vie di assunzione e di esposizione viene ripartita fra i diversi organi e fluidi biologici per essere poi progressivamente metabolizzata. Attraverso il sangue, il sebo e il sudore, un’infinitesima frazione delle sostanze assunte viene intrappolata nella struttura cheratinica interna dei capelli, in cui permane al crescere dei capelli, senza diffondere in essi. Pertanto, campionando e allineando una o più ciocche di capelli per tutta la loro lunghezza, si può procedere a frazionare la ciocca in segmenti di 1 cm (corrispondente a circa un mese di crescita) o di diversa lunghezza, e, separatamente, polverizzarli, per estrarne il contenuto e analizzarne la composizione chimica. L’esito dell’analisi potrà indicare quali sostanze siano state assunte, in quale periodo temporale, e in quale quantità approssimata, pur nei limiti interpretativi utili a una valutazione corretta e prudente.

La complessità della determinazione analitica risiede nel grande numero delle sostanze estratte, nel riconoscimento specifico delle poche sostanze utili all’obiettivo posto, nelle minuscole quantità in gioco e spesso nell’incertezza su quali e quante sostanze sia utile ricercare. Per esempio, è questo il caso della ricerca delle possibili «droghe da stupro» nei capelli di una vittima di reato sessuale, a cui è stata somministrata a sua insaputa una sola volta una singola dose di un farmaco o altra sostanza psicoattiva di ignota identità. Eppure, anche in tali circostanze estreme, l’analisi chimica del capello è quasi sempre in grado di fornire evidenze probatorie cruciali. Infatti, la strumentazione chimico-analitica oggi disponibile, che abbina tecniche di cromatografia alla spettrometria di massa, fornisce prestazioni di sensibilità e specificità estreme, coniugate con la capacità di determinare simultaneamente molteplici sostanze e di sopprimere le interferenze.

Una diversa tematica di assai più frequente incidenza è relativa all’assunzione inconsapevole di sostanze stupefacenti diverse da quelle che l’utilizzatore suppone di aver acquistato. L’estremo proliferare di nuove sostanze stupefacenti e psicoattive (centinaia di «nuove droghe»), acquistabili abbastanza facilmente su internet, espone i consumatori al rischio che una diversa sostanza venga loro spacciata al posto di quella abituale, con moltiplicazione del pericolo di «overdose». Attraverso collaborazioni sia con l’Università di New York, sia con i SerD delle ASL del Piemonte, abbiamo potuto raccogliere e analizzare (previo consenso) centinaia di campioni di capelli di utilizzatori di sostanze stupefacenti. L’obiettivo è verificare l’ampiezza e varietà di questo pericoloso fenomeno in rapido aggravamento, in sede sia locale sia internazionale, e di promuovere la consapevolezza del rischio fra i consumatori, gli operatori sanitari e gli organismi internazionali di sorveglianza.

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Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Marco Vincenti
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

30 novembre 2018

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