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Reading(&)Machine: la biblioteca ai tempi dell'intelligenza artificiale

Foto: Unsplash

Un ambiente virtuale interattivo che renda coinvolgente l’esperienza della lettura: ce la immaginiamo così la biblioteca del futuro. Ne abbiamo costruito un prototipo partendo dai dati di biblioteche reali e di una piattaforma di social reading elaborati da un sistema di intelligenza artificiale. Vi racconto il progetto Reading(&)Machine - sperimentato in questi mesi - realizzato dal Politecnico di Torino con la collaborazione del Dipartimento di Studi storici dell'Università Torino e delle Biblioteche Civiche Torinesi.

Immaginate di entrare in una biblioteca, non importa di quale tipo, per prendere in prestito un libro, consultare una rivista, assistere a un incontro con uno scrittore, per lavorare alla vostra tesi di laurea, o anche semplicemente per incontrare persone. Questo è ciò che accade nelle biblioteche reali, che con questi servizi garantiscono presidi essenziali per l’esercizio e lo sviluppo della cittadinanza attiva e il benessere individuale e sociale.

Immaginate ora di entrare in una biblioteca virtuale, attraverso un visore Oculus o un’interfaccia web, e di cominciare ad avere esperienza immersiva di ambienti dinamici, creativi, interattivi, che non si limitano a dare risposta alle domande e alle esigenze che già avevate in mente, ma che vi propongono suggerimenti su nuovi libri da leggere, in base alle preferenze che voi stessi indicate sul genere letterario, ad esempio, o anche sulla base di un’emozione che caratterizza la trama di un romanzo.

Questo è ciò che propone Reading(&)Machine - R(&)M, un progetto promosso e realizzato dal Politecnico di Torino con la collaborazione del Dipartimento di Studi storici e delle Biblioteche Civiche Torinesi.

L’obiettivo è innovare, arricchire e promuovere l’esperienza della lettura, in una fase caratterizzata da profonde trasformazioni sia dell’oggetto della lettura (il ‘libro’ nelle sue diverse manifestazioni concettuali e materiali), sia delle modalità con cui l’oggetto viene decodificato ed elaborato, e dunque “letto”.
R(&)M aspira a favorire e promuovere l’esperienza della lettura, praticata solo da circa 40% degli italiani secondo dati ISTAT, all’interno dello spazio della biblioteca pubblica, in un luogo che, già a partire dal suo nome (teca di libri) deve continuare a essere non solo la casa della compagnia dei lettori, cioè di tutti coloro che ritengono, con la studiosa canadese Catherine Sheldrick Ross, che la lettura conti ancora; ma anche, tra le criticità e le tensioni del postmoderno e del postumano, qualificarsi come una sorta di casa delle case, in cui si offrono strumenti di accesso e di orientamento alla complessità dei modelli di organizzazione della conoscenza contemporanea.

R(&)M consiste in un ambiente virtuale interattivo e coinvolgente, che valorizza anche sul piano emotivo l’esperienza della lettura all’interno degli spazi e dei servizi della biblioteca, con una prospettiva che cerca di competere con tutti gli altri ambienti digitali che comunicano contenuti, dalle piattaforme come Netflix ai videogiochi.

Nello specifico R(&)M ha una struttura tecnologica complessa, fondata sul riuso collaborativo di dati generati dagli utenti, che riguardano sia i libri presi in prestito nelle Biblioteche Civiche sia le valutazioni di gradimento estratte dalla piattaforma di social reading aNobii. I suggerimenti di lettura ricevuti, dunque, elaborati attraverso algoritmi e strumenti di Intelligenza Artificiale traggono origine dalle esperienze di lettura di altre persone, e in questo modo emerge il valore sociale dei dati, che altrimenti rimarrebbero inutilizzati nei database che li contengono.

Il prototipo di R(&)M è stato presentato nel 2022, e nel corso del 2023 è stato concretamente sperimentato per tre mesi nella Biblioteca Civica Centrale di Torino. Le prime valutazioni sono confortanti, e mostrano un significativo apprezzamento per gli elementi di novità e di sollecitazione emotiva garantiti. La collocazione di R(&)M nello spazio fisico di una biblioteca reale, consentendo ai suoi utilizzatori di navigare liberamente nello spazio virtuale, di fatto modifica e amplia anche i confini dello spazio fisico della biblioteca reale, immergendola nel cuore della trasformazione digitale in corso.

Secondo questa prospettiva l’innovazione digitale e l’impiego consapevole di strumenti di IA può favorire l’adattamento delle biblioteche ai nuovi ecosistemi digitali, trasformandone creativamente l’identità, la forma e i linguaggi, adeguandole a un contesto sociale e tecnologico in fase di profondo cambiamento.

Gruppo di lavoro: Fabrizio Lamberti, Marco Mellia, Federico De Lorenzis, Greta Vallero, Luca Vassio, Alessandro Visconti (Politecnico di Torino); Maurizio Vivarelli, Sara Dinotola, Anna Maria Marras (Università di Torino); Cecilia Cognigni, Luca Vittonetto (Biblioteche Civiche Torinesi).

Reading(&)Machine è un progetto promosso dai centri di ricerca SmartData@Polito e VR@Polito del Politecnico di Torino, dal Dipartimento di Studi storici dell’Università di Torino e dalle Biblioteche Civiche torinesi, realizzato grazie al bando di finanziamento “Facciamola facile” della Fondazione TIM.

In via di pubblicazione (marzo 2024): Biblioteche, lettura, intelligenza artificiale. Struttura e contesto del progetto Reading(&)Machine, a cura di Fabrizio Lamberti, Marco Mellia, Maurizio Vivarelli.


IMMAGINI

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Maurizio Vivarelli
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

03 novembre 2023

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