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Culture, Produzione culturale e artistica, Filosofia

Esplorare il Colosseo al tempo dei Romani. Tecnologia e comunicazione per i beni culturali

The Colosseum district. Credit: Rome Reborn®

Tutti vorremmo conoscere meglio il nostro patrimonio culturale, giusto? E in effetti l’impegno dei ricercatori in questo ambito è di provare a migliorarne la comprensione a partire da cosa si aspettano i visitatori in un sito e qual è il messaggio che il patrimonio culturale sta comunicando. Il mio progetto aiuterà i ricercatori a comunicare meglio grazie all'uso della tecnologia digitale, rendendo più emozionante l’esperienza di chiunque visiti un sito culturale, un museo o una mostra, sia fisicamente sia virtualmente.

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Ricordate le visite ai musei o ai siti culturali che avete fatto da bambini? Vi chiedevate perché questi adulti andassero in un posto così poco interessante? E pensate che la vostra prospettiva ora sia cambiata? Se è così, è perché ricercatori, curatori e creativi cercano costantemente di rendere questi luoghi più coinvolgenti attraverso tecniche innovative di divulgazione. Una combinazione di scienza e arte che è stata sviluppata per permettere un migliore apprezzamento del patrimonio culturale da parte di tutte e di tutti. Negli ultimi anni potreste aver visitato o aver sentito parlare di musei o mostre con incredibili installazioni tecnologiche come ologrammi, filmati interattivi, oggetti parlanti e persino giochi.

Io e il mio supervisore stiamo lavorando per supportare la creazione di ambienti migliori nell'ambito del progetto di dottorato Technologies for Cultural Heritage*. Ogni utente che interagisce con un ambiente digitale dovrebbe trovare più facile capire le informazioni sul patrimonio culturale: questo è il nostro obiettivo. Stiamo cercando di raggiungerlo capendo quali componenti fanno sì che un utente si senta coinvolto e impari meglio. Faccio un esempio: immaginate che vi dia cuffia e visori per realtà aumentata che potete indossare per andare ovunque.
Immaginate di indossarli mentre camminate per il vostro quartiere e che, ovunque guardiate, il dispositivo vi riveli i fatti storici e le curiosità su luoghi, edifici, strade, oggetti, ecc. Immaginate di scoprire che il negozio dove comprate il pane tutti i giorni era il preferito di un famoso scrittore, o che il parco dove andate a correre era il sito di un palazzo reale crollato durante un terremoto. Non sarebbe fantastico continuare a esplorare in questo modo?

Il nostro lavoro di ricercatori è quello di scoprire come trasmettere al meglio queste informazioni. Visualizzandole sugli occhiali o fornendole come contributi audio? O sarebbe ancora meglio fare entrambe le cose? Cosa funziona meglio? Nella nostra ricerca stiamo cercando di studiare questo tipo di situazioni e di rispondere a queste domande per creare modelli che rendano la comunicazione più facile e interessante. E ci stiamo concentrando non solo sul messaggio, ma anche su altri aspetti della tecnologia come la realtà aumentata, la realtà virtuale, la realtà mista o altro, ma anche sulla presentazione e l'uso di app, giochi, audioguide, tour e molti altri aspetti simili che possono rendere la comunicazione del patrimonio culturale più emozionante.

Una volta analizzate le molte componenti che possono rendere coinvolgente un ambiente, ne progetteremo uno per testare queste ipotesi. È come quando si legge un libro e poi si guarda il film che ne è stato tratto. Si conosce tutta la storia, ma ci piace come il regista ha impostato la narrazione mettendo insieme cinematografia e creatività. Prendiamo un monumento come il Colosseo a Roma: tutti lo celebriamo perché è ancora lì da visitare, ma solo in film come Il Gladiatore vediamo l'uso effettivo dell'anfiteatro ai suoi tempi. In modo analogo, noi vogliamo trattare alcuni siti del patrimonio tangibile mediante un ambiente di comunicazione digitale con varie componenti già identificate per capire cosa si adatta meglio e cosa invece non funziona. Alla fine, i risultati della ricerca saranno raccolti in una serie di linee guida che possono essere utilizzate quando un tale ambiente deve essere progettato. Potrebbe non essere direttamente utile per tutti gli utenti, ma la mia ricerca aiuterà sicuramente il progettista nel creare un ambiente non da zero, ma con un metodo i cui risultati sono predicibili e di cui si è dimostrato il successo.


*Il progetto T4C (Technologies for Cultural Heritage) è finanziato dal programma Horizon 2020 per la Ricerca e Innovazione dell'Unione Europea, in accordo con il Marie Skłodowska-Curie grant agreement N. 754511.

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Srushti Goud
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

08 febbraio 2021

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