Di bromo, incendi e maschere antigas: Icilio Guareschi in mostra

Padre della branca della chimica che si occupa degli alimenti, primo storiografo della chimica italiana, e molto altro. Con una mostra presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino abbiamo voluto ricordare Icilio Guareschi a 100 anni dalla sua morte: una figura di primo piano nel mondo scientifico e culturale tra Otto e Novecento.

“Chimico insigne storico maestro educatore”. È quello che si legge sulla targa posta all’ingresso dell’Aula Magna del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco insieme a un busto in bronzo a ricordo di Icilio Guareschi (San Secondo Parmense 1847 - Torino 1918), illustre professore in chimica farmaceutica. È con la medesima dicitura, con l’aggiunta del sottotitolo “Icilio Guareschi a cento anni dalla sua morte” che abbiamo voluto intitolare la mostra allestita dal 20 dicembre 2018 al 28 febbraio 2019 con ingresso gratuito presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

Ritratto di Icilio Guareschi

La sede non è stata scelta a caso: Guareschi ebbe un ruolo importante nel recupero e restauro dei manoscritti bruciati nel terribile incendio del gennaio 1904 nei locali della Biblioteca Universitaria del nostro ateneo che a quel tempo aveva la sua sede in Via Po 17. Il professore sperimentò e mise a punto delle tecniche per recuperare gli antichi codici danneggiati dal fuoco ma anche dall’acqua di spegnimento, gettando le basi di quelle che saranno da quel momento le linee guida per interventi di recupero e restauro delle pergamene. La biblioteca nazionale ha messo a disposizione per l’esposizione alcuni di questi preziosi codici restaurati e alcuni blocchi carbonizzati su cui non era stato possibile intervenire.



Sezione "Chimica organica" della mostra Icilio Guareschi a 100 anni dalla sua morte

Icilio Guareschi giunse a Torino nel 1879 dopo aver vinto il concorso per la cattedra di Chimica Farmaceutica e Tossicologica che mantenne fino alla sua morte, nel 1918. In questi 39 anni mise in campo le sue profonde competenze di chimico in diversi ambiti. Così, per rendere il percorso espositivo più snello e comprensibile per il visitatore, abbiamo creato tre sezioni tematiche.

La prima relativa a Icilio Guareschi chimico, illustra il suo contributo nell’ambito della chimica organica: ideò infatti un metodo originale per la sintesi di composti eterociclici sostituiti, conosciuto ancora oggi in tutto il mondo con il nome di “reazioni di Guareschi”. Nel campo della chimica analitica si distinse mettendo a punto un reazione selettiva per evidenziare la presenza del bromo. Scrisse una monografia sugli alcaloidi, tradotta anche in tedesco, considerata per molti anni il testo più completo sull’argomento. Fu riconosciuto come il padre della chimica bromatologica, quella branca della chimica che si occupa degli alimenti, e inserì per primo questa materia nel percorso di studi dei farmacisti. In campo farmaceutico e tossicologico studiò molti veleni e gli alcaloidi prodotti dai processi di putrefazione, mise a punto la sintesi di diversi farmaci e durante la prima guerra mondiale, data la difficoltà nel reperire le materie prime per la sintesi dei farmaci, stilò un elenco dei famaci fondamentali e più efficaci che potevano essere prodotti più facilmente con poca spesa.


Maschera antigas Guareschi

La seconda sezione tematica è stata quella relativa a Icilio Guareschi e la chimica applicata. Il dover salvaguardare codici con preziose miniature con inchiostri e colori delicati dopo l’incendio sopracitato, gli fece nascere l’interesse per la chimica dei colori e scrisse una sorta di trattato sull’evoluzione della preparazione dei colori e degli inchiostri. Nel dibattito sull’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale ebbe posizioni non interventiste, anzi si potrebbe dire pacifiste, ma il suo senso del dovere dopo l’ingresso dell’Italia in guerra lo portò a mettere al servizio della nazione le sue competenze in campo tossicologico. Studiò in modo approfondito i gas asfissianti utilizzati sui campi di battaglia e indicò la calce sodata come il miglior neutralizzante. Non solo. Con l’aiuto del figlio Pietro, ingegnere, mise a punto anche il dispositivo che utilizzava questo composto. Realizzò così la maschera antigas Guareschi che fu proposta alla commissione militare competente, che però la respinse; solo al termine della guerra, e postumo, ricevette un riconoscimento per la validità del suo respiratore. Durante la guerra si occupò anche di agricoltura e alimentazione indicando come migliorare la coltivazione e la produzione agricola in Italia e sottolineando l’importanza di utilizzare, anche in tempo di pace, il pane e in generale i cereali integrali più ricchi di componenti fondamentali per una corretta e sana alimentazione, anticipando quindi un approccio al consumo dei panificati che si è diffuso solo recentemente.

La terza e ultima sezione della mostra, dedicata alle sue pubblicazioni, ha avuto per titolo Icilio Guareschi: il mondo in un libro. Il professore è stato definito il primo storiografo della chimica italiana: con un grande lavoro di ricerca delle fonti storiche tracciò la storia della chimica italiana sia in termini generali che con biografie su illustri chimici come Amedeo Avogadro e Ascanio Sobrero. Collaborò inoltre con Francesco Selmi alla pubblicazione dell’Enciclopedia di Chimica scientifica e industriale e al Supplemento Annuale e nel 1900 come direttore, sempre con la casa editrice UTET, iniziò la preparazione della Nuova enciclopedia di chimica opera che alla morte di Guareschi verrà portata a termine dal genero, Felice Garelli. Guareschi ebbe anche un importante ruolo nella stesura della prima Farmacopea ufficiale del regno d’Italia pubblicata nel 1892 e nella pubblicazione insieme al collega e amico Pietro Albertoni del Commentario.


Guareschi con i suoi allievi

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un racconto di

Mara Fausone
dipartimento / struttura

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Pubblicato il

01 ottobre 2019

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