Un palazzo per tre musei: punto d’incontro tra scienza, storia e arte

Il Polo museale del Palazzo degli Istituti anatomici dell’Università di Torino, con i suoi musei che custodiscono collezioni le cui origini risalgono al 1739, si è affermato come realtà culturale di riferimento nel contesto locale, nazionale e internazionale grazie all’attività condotta in diversi ambiti di azione: dalla conservazione delle collezioni ai progetti educativi e al public engagement, anche con sinergie sviluppate tra Ateneo, Regione Piemonte e Città di Torino.


Il Palazzo degli Istituti anatomici, che a Torino occupa l'isolato compreso fra corso Massimo d'Azeglio e le vie Donizetti, Giuria e Michelangelo, fu dal 1898 una delle sedi della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino. Sin da allora ospita le collezioni del Museo di Anatomia umana create proprio come supporto alla didattica.
Nel 2007, con la riapertura del Museo - riproposto nell'originario allestimento - e l'inaugurazione del Museo civico della Frutta, il Palazzo ha ripreso e sviluppato la vocazione museale che gli è stata propria fin dalle origini, accogliendo nelle sue sale, dal 2009, anche il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso".

Un'occasione per riflettere sulle nuove frontiere della scienza
I musei del Polo propongono una visione articolata del positivismo scientifico che, tra fine Ottocento e inizio Novecento, ha avuto in Torino un centro di rilievo internazionale. Promuovendo il patrimonio storico dell’Università e delle ricerche che lo hanno prodotto, offrono anche l’occasione di riflettere sulle nuove frontiere che la scienza si trova oggi ad affrontare.
Il Polo museale del Palazzo degli Istituti anatomici, espressione di una convenzione dell’Ateneo con la Regione Piemonte e la Città di Torino, nasce dalla volontà dell’Università di valorizzare e rendere fruibile al pubblico il proprio patrimonio. Per dare continuità a questo impegno, nel 2014 UniTo ha dato vita al Sistema Museale di Ateneo che, oltre ai musei citati, gestisce l’Archivio Scientifico e Tecnologico (ASTUT) e il Museo di Antropologia ed Etnografia (chiusi al pubblico).
Il Polo è un’istituzione permanente e accessibile, inserita in un sistema di relazioni al servizio della società. Per questo il nostro gruppo - che include studiosi ed esperti di diverse discipline e ambiti - ha operato fin dall’inizio nell’ottica di costruire reti con altre istituzioni, come testimoniano l’adesione ai circuiti Abbonamento Musei Piemonte e Turismo Torino e - a livello nazionale - la collaborazione con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS).

Per non dimenticare e per abbattere i pregiudizi
In anni recenti è cresciuto l’impegno del Polo in diversi ambiti di azione, dalla conservazione delle collezioni ai progetti educativi e al public engagement. Nello specifico abbiamo consolidato la collaborazione con gli enti di promozione del turismo locale e investito sulle attività formative rivolte alle scuole, affiancando alle visite guidate un’articolata offerta di laboratori educativi tematici. Abbiamo poi realizzato materiale informativo in lingua inglese per raggiungere anche il pubblico straniero, mentre grazie a un nuovo sito web e all’apertura di diversi canali social, le collezioni e le iniziative dei musei sono disponibili online per un pubblico variegato.
Ogni anno il Polo aderisce a circuiti di eventi ampiamente conosciuti dalla comunità, come la Notte dei Musei, la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori e la Notte degli Archivi, e propone iniziative e mostre. Tra le più rilevanti, la mostra “Scienza e vergogna. L’Università di Torino e le leggi razziali”, allestita nel 2018-2019 nell’ambito delle iniziative cittadine a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali fasciste, e la mostra fotografica “Face to face. L’arte contro il pregiudizio” al Museo Lombroso, frutto della collaborazione tra associazioni culturali e carceri locali per affrontare il tema del pregiudizio verso i detenuti.

Ricerca e nuove tecnologie
Il Polo investe sulla ricerca e sull’innovazione nel campo della tutela, conoscenza e promozione del patrimonio, anche attraverso l’uso di nuove tecnologie, quelle digitali in primis: ne sono esempi il portale #lombrosoproject, dedicato al ricco epistolario lombrosiano e liberamente consultabile - realizzato nell'ambito di un progetto di ricerca finanziato da CRT nel 2018 - il progetto “3D imaging della collezione di ceramiche carcerarie” - grazie al quale nel percorso museale è ora presente una postazione interattiva nella sala degli Orci del Museo Lombroso, che permette di esplorare i modelli in 3D di oltre 100 ceramiche e scoprire le storie dei detenuti a cui appartenevano; l’app CloudGuide, per visitare virtualmente i Musei di Anatomia e Lombroso, scaricabile gratuitamente su Apple Store (iOS) e su Google Play (Android).

Per approfondire sfoglia la presentazione completa del progetto



tags


ESPLORA I TEMI


Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di

Silvano Montaldo
gruppo di lavoro

Enrico Pasini
Cecilia Pennacini
Marco Rodolfo Galloni
Giacomo Giacobini
Giancarla Malerba
Cristina Cilli
dipartimento / struttura

rivolto a

TIPO DI ATTIVITÀ

Pubblicato il

18 maggio 2021

condividi

approfondimenti
LE MIE STORIE DI RICERCA