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Salute e Medicina

La biologia tumorale diventa "nervosa”: il ruolo chiave dei nervi per capire la malattia

Il cancro rappresenta ancora un problema irrisolto per la medicina. Nuovi approcci e idee paiono indispensabili se vogliamo avere speranze di una cura generalizzata nei prossimi decenni. Una di queste idee è considerare il sistema nervoso come un apparato chiave nella progressione della malattia.

Con la sua complessità ed enorme capacità di adattamento, il cancro spesso sfugge al controllo della medicina, e, nonostante i progressi significativi degli ultimi decenni, sono più che mai necessari nuovi scenari di ricerca e paradigmi sui quali concentrare le nostre energie. Uno di questi è considerare il cancro nel contesto del suo “microambiente” cellulare e molecolare, ovvero considerarlo come un sistema complesso, un organo, se vogliamo, dove le cellule tumorali vere e proprie con tutto l’intorno partecipano attivamente all’evoluzione della malattia. Insieme alle cellule del sistema immunitario e ai vasi sanguigni, a oggi ampiamente indagati, i nervi sono parte di questo microambiente: comunicano con le cellule cancerose grazie a segnali comuni e promuovono la progressione della malattia, compresa la sua diffusione metastatica. Le prime osservazioni in tal senso risalgono a metà ‘800, ma solo ora si sta iniziando a indagarle seriamente.

I nervi inoltre mediano il dolore nel cancro, uno degli aspetti più drammatici della patologia, e probabilmente sono all’origine di una connessione tuttora sfuggente ma di enorme rilevanza: quella tra cancro e stress psicologico. Sotto forma per esempio di una minaccia o di un’insicurezza continua e importante provata da una persona, lo stress cronico rende il cancro più propenso a progredire, come suggeriscono alcuni studi. Forse perché quando il corpo è in allerta e i nervi specializzati nel mediare lo stress sono più attivi, il sistema immunitario viene inibito e lo sviluppo del cancro trova meno ostacoli.

Nel mio laboratorio stiamo verificando i meccanismi attraverso cui alcune specifiche molecole di origine nervosa (che vengono prodotte e usate dalle stesse cellule tumorali) influenzano la metastatizzazione dei tumori a vari livelli: dalla invasione perineurale, nella quale i nervi fungono da vie per il flusso delle cellule tumorali, all’entrata delle cellule tumorali nei vasi sanguigni per la diffusione per via ematica.


impatto sulla società

I nostri risultati indicano chiaramente che la lista delle convergenze e interazioni tra tumori e sistema nervoso è sempre più corposa e degna di attenzione in vista di futuri approcci terapeutici. Ma c’è di più: i segnali molecolari che nervi e cancro usano per comunicare sono spesso molecole studiate da decenni in neurobiologia e in alcuni casi sono già bersagli di farmaci ben sviluppati, un fatto che può aiutare a trovare nuove terapie con solo una frazione del costo e del tempo necessari per lo sviluppo di farmaci completamente nuovi.


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referente

Marco Arese
gruppo di lavoro

Laura BIZZOZERO
Margherita Pergolizzi
dipartimento


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