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Cibo, Agricoltura e Allevamenti

Fattorie tecnologiche in città: cibo alla portata di tutti a zero rifiuti e zero emissioni

Foto: ThisIsEngineering / Pexels

L’agricoltura urbana rappresenta un’importante possibilità per lo sviluppo delle città: insieme alla garanzia di prodotti freschi e salubri, permette di assolvere anche a funzioni sociali e ricreative. Per rendere questi sistemi vantaggiosamente economici e amici dell’ambiente è fondamentale che siano sostenibili. Il progetto BioEnPro4TO - Smart Solutions for Smart Communities mira a produrre risorse pulite a partire da materiale di scarto, per coltivare ortaggi in sistemi avanzati di crescita adatti a essere inseriti in un contesto cittadino.

Cos'è l’agricoltura urbana? La sua definizione include tutti i sistemi produttivi volti a ottenere prodotti freschi all’interno o nel circondario di una città. Molteplici sono le funzioni dell’agricoltura urbana che vanno oltre la produzione di cibo, assolvendo anche a compiti ricreativi, educativi e sociali.
L’approccio a questo tipo di agricoltura può essere molto diversificato: dagli orti urbani veri e propri che sfruttano appezzamenti messi a disposizione nelle aree periurbane, ai sistemi più complessi, come le realtà del vertical farming o dei sistemi di coltura indoor.
In particolare, questi ultimi si distinguono perché sono in grado di garantire elevate produzioni anche di piante che difficilmente si adattano ai nostri climi. Nei sistemi indoor le piante vengono coltivate fuori suolo per controllare ogni variabile legata alla crescita. Questi sistemi colturali sono perfettamente adatti alla produzione di ortaggi freschi e pronti al consumo, germogli, microgreens, piante aromatiche e medicinali, fiori eduli, privi di metalli pesanti e sostanze tossiche.
Attualmente però le soluzioni di indoor farming risultano molto costose, sia per la costruzione degli impianti che vanno a sostituire il suolo sia per il costo degli input che devono essere forniti (luce, calore). Risulta quindi necessario abbattere questi costi per rendere i sistemi sostenibili e pienamente inseribili in un contesto urbano. Ed è qui che si inserisce il nostro lavoro.

Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) di UniTo - con il nostro gruppo di ricerca in orticoltura e piante officinali - è partner del progetto BioEnPro4TO - Smart Solutions for Smart Communities. Il focus è la produzione di bioenergie e la valorizzazione dei materiali di scarto prodotti dalle comunità - inclusi i rifiuti urbani - e dalle filiere agricole, forestali, alimentari. Nel corso del progetto, con il partner capofila Sea Marconi, impresa leader per l’ideazione di soluzioni sostenibili per l’energia, realizzeremo una serra intensificata presso il campus DISAFA di Grugliasco (TO). L’obiettivo è utilizzare gli output del progetto (in primis energia pulita ma anche substrati di crescita ottenuti a partire dalla trasformazione di prodotti di scarto) come risorse per l’indoor farming.
Ad esempio studieremo biofertilizzanti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti per nutrire le piante. L’idea parte dal concetto della Container Farm per costruire dei container innovativi modulari (Smart Modular Indoor Cultivation), delle vere e proprie ”serre intensificate”, sempre in un’ottica di riciclo e riuso di rifiuti. All’interno dei moduli verranno installati impianti di coltivazione di tipo idroponico (in assenza di suolo usando un substrato liquido da cui le piante assorbono le sostanze nutritive) e aeroponico (senza alcun substrato, con le radici nebulizzate periodicamente di sostanze nutritive) a ciclo chiuso, cioè in cui la soluzione nutritiva sarà recuperata e re-immessa in circolo. L’illuminazione utilizzata per la crescita delle piante sarà di tipo LED, che garantisce allo stesso tempo un minor consumo energetico e una corretta illuminazione per la crescita delle piante, sia in termini di intensità sia di spettro luminoso. Inoltre, modificando alcuni parametri, come i rapporti fra le diverse lunghezze d’onda fornite, si riesce a condizionare la sintesi di molecole bioattive. Con questi sistemi si garantisce la coltivazione in qualsiasi periodo dell’anno, limitando, se non azzerando, l’utilizzo di agrofarmaci.

Questo tipo di soluzioni si può facilmente adattare al contesto urbano, costituendo dei punti in cui gli abitanti possono coltivare e ottenere prodotti freschi e, al contempo, usufruire dei benefici sociali e psicologici che l’agricoltura urbana può fornire. Bambini e ragazzi possono essere educati al mangiar sano, seguendo le fasi di crescita dei prodotti; le persone anziane avranno a loro disposizione un luogo di incontro.
Soluzioni del genere dimostrano tutta la loro resilienza in periodi in cui le persone hanno difficoltà a fare la spesa quotidianamente, come nel recente periodo di lockdown (ne abbiamo parlato qui). L’integrazione tra questo innovativo sistema agricolo e l’utilizzo di “input puliti”, quali energia e materiali, rende i Container Farms soluzioni tecnologiche a zero emissioni, zero spreco, chilometro zero e zero agrofarmaci. 

Segui il progetto sul sito web e su linkedin!


IMMAGINI

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Silvana Nicola
Alice Petrini
Andrea Ertani
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

26 ottobre 2020

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