Brand
Processi sociali e politici, Legge e Comunicazione

Sconfiggere la fame? Dal Senegal la risposta è lo stoccaggio di prossimità

Illustrazione realizzata da Valentina Russo, in arte Mucho Amor - @mucho_amor

Questa ricerca si inserisce nel dibattito contemporaneo sulle possibili risposte alla sicurezza alimentare in Africa occidentale, e si concentra in particolare sulla Riserva Regionale di Sicurezza Alimentare. Il sistema è endogeno per origine e funzionamento e si sviluppa sut re linee di difesa, regionale, nazionale e comunitaria, grazie alla collaborazione con le organizzazioni contadine locali, in un approccio di “sviluppo dal basso” (grassroots development) per il diritto alimentare.

L'insicurezza alimentare è un problema strutturale nella regione della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (in francese CEDEAO e in inglese ECOWAS). Secondo gli ultimi dati FAO, su 308 milioni di abitanti, 40 milioni sono sottonutriti e soffrono di malnutrizione cronica (dal rapporto L’État de la sécurité alimentaire et de la nutrition dans le monde). La sicurezza alimentare delle popolazioni del Sahel è influenzata da questioni globali (come i conflitti, le pandemie e cambiamenti climatici) che allontanano il raggiungimento dell'Obiettivo 2 dell'Agenda 2030 “sconfiggere la fame”.

Il fragile contesto dei paesi dell’Africa dell’Ovest ha indotto i paesi della CEDEAO a collaborare con l’Unione Europea dal 2012, a una strategia regionale per lo stoccaggio dei prodotti alimentari, con la finalità di superare gli shock e per strutturare le catene del valore agricolo, per una regolamentazione dei mercati alimentari. La strategia, valutata dai principali attori internazionali nel 2021, è ancora in divenire ed è un punto centrale della politica agricola regionale (ECOWAP - Economic Community of West Africa Agricultural Policy) ed è predisposta con tre “linee di difesa”: quella di prossimità, il livello nazionale, il livello regionale. La prima è organizzata nei territori a livello locale e alimenta le altre due.

Questa ricerca si inserisce nella cornice del diritto alimentare e nello specifico dibattito contemporaneo sulle possibili risposte alla sicurezza alimentare. La domanda a cui la ricerca si propone di rispondere è:
In che modo il miglioramento del sistema di stoccaggio di prossimità contribuisce al diritto per la sicurezza alimentare nell’Africa dell’Ovest, nello spazio normativo della CEDEAO?

La metodologia adottata combina l'analisi della dottrina e legislazione con l’analisi di un caso specifico, raccogliendo alcune testimonianze dei protagonisti del sistema di stoccaggio comunitario nel comune di Ronkh, a nord del Senegal.

L’Unione delle produttrici e dei produttori Locali di Ronkh (URL) nasce nel 2010, giuridicamente è un Groupement d’intérêt Economique (GIE) e federa le organizzazioni contadine di base operanti nel perimetro idro-agricolo di Boundoum. Il GIE è formato da 25 organizzazioni di agricoltori di base, chiamate sezioni di villaggio, che coprono un totale di 650 ettari, contano più di 1000 membri e realizza attività di acquisto, la commercializzazione, la produzione di sementi di riso certificate e lo stoccaggio dei cereali e degli ortaggi prodotti.

Il caso studio mette in evidenza il funzionamento endogeno del sistema di stoccaggio di prossimità, il ruolo centrale giocato dalle organizzazioni contadine nel sistema produttivo familiare e la necessità della valorizzazione del prodotto agricolo e pastorale, attraverso la sua conservazione.

Il meccanismo della prima linea di difesa va infatti contestualizzato con le specificità del modello agricolo prevalente (familiare), del diritto fondiario (che prevede la coesistenza del diritto nazionale e del diritto consuetudinario) e dalla presenza / tipologia associativa delle organizzazioni contadine e pastorali (grassroot development).

L’osservazione del funzionamento dell’esperienza di Ronkh e la buona azione di influenza dei policymakers da parte delle organizzazioni contadine, ha contribuito alla definizione della normativa nazionale per il Système de Récépissé d’Entrepôt de Marchandises au Sénégal, avvicinando il livello decisionale centrale alle esigenze delle aree rurali senegalesi. Questo ha permesso di migliorare concretamente il livello di sicurezza alimentare, con la maggiore disponibilità del cibo e l’opportunità di generare reddito per i mezzi di sussistenza.

Infatti, considerato il contesto normativo, la produzione agricola (il frutto del raccolto) e/o pastorale risulta l’unica fonte di reddito a garanzia della sopravvivenza delle produttrici e dei produttori. Il sistema di valorizzazione e conservazione della produzione (stoccaggio) risulta quindi fondamentale. Le riserve alimentari sono sostanziali nella costruzione della resilienza e della protezione sociale delle famiglie. Inoltre, gli standard di qualità, inclusa la modalità e periodicità dei controlli degli stock e l’organizzazione complessiva della riserva nazionale, aiutano la costruzione del mercato alimentare sia nazionale che regionale, e al contempo agiscono per una minore volatilità dei prezzi del cibo alla base della nutrizione umana e animale (vacche e piccoli ruminanti).

Che cosa possono insegnare i risultati emersi in questa ricerca? La cultura occidentale tende a offrire, anche attraverso i media, una chiave semplificata ed eurocentrica dei processi contemporanei africani, come se quei territori antichissimi e ricchi di storia fossero semplicemente “indietro nel tempo”, rispetto alle società ed economie europee o occidentali. Secondo la narrazione mainstream, povertà, scarso accesso alle risorse in agricoltura e pastorizia, migrazione nelle sue svariate forme (climatica, economica, tratta) e fame sono fenomeni già conosciuti in un’epoca passata e quindi superabili, ripercorrendo le tappe segnate dal modello occidentale.

Questa ricerca mira, al contrario, a mettere in luce come il raggiungimento della sicurezza alimentare segua un processo endogeno, multilivello e contemporaneo, traendo spunto da un’esperienza dell’economia reale nel nord del Senegal, inserita nel contesto giuridico attuale, frutto della storia e delle capacità locali, per il diritto al cibo e la sicurezza alimentare delle popolazioni rurali hic et nunc (qui e ora).

L’esperienza locale trova valore nella più ampia e complessa dinamica della cura della casa comune, la “casa del chicco” come ci piace chiamarla, in ottica di ecologia integrale. È così che la valle del fiume Senegal ci suggerisce la via da percorrere per superare i problemi complessi, posti dalle sfide della sostenibilità (Guida S. (2016) “il social business dei produttori in Guinea ed in Senegal” in “Ecologia Integrale e Migrazioni” a cura di A. Stocchiero).

Questa storia di ricerca si trova in:


potrebbero interessarti anche