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Economia, Finanza e Management

Come misurare e valutare la libertà di scelta

In economia, di solito, il benessere si misura sulla base delle scelte effettuate. Questo progetto, invece, misura l'insieme delle opportunità che gli individui hanno. Le applicazioni empiriche misurano la libertà di movimento delle donne e le opportunità degli uomini di prendersi cura dei bambini

Nell’approccio delle capacità di Amartya Sen, il benessere delle persone è valutato sulla base delle opportunità di scelta (capabilities) che gli individui hanno, invece che sulle scelte effettuate (functionings). Questo implica che anche se si osservassero due individui che hanno fatto le stesse scelte, il loro benessere potrebbe essere diverso perché l’insieme delle scelte che avevano era diverso. Per esempio, se si osservano due donne che escono poco di casa non possiamo dedurne che hanno entrambe lo stesso livello di libertà di movimento perché una donna potrebbe aver scelto di stare a casa mentre l’altra potrebbe avere dei vincoli (personali, familiari o sociali) che le hanno impedito di uscire. È molto difficile misurare la libertà di scelta degli individui perché generalmente osserviamo quello che le persone hanno scelto ma non l’insieme delle opportunità che avevano. I dati che vengono raccolti di solito non contengono informazioni sulle opportunità che gli individui hanno.

La novità di questo progetto consiste nell’applicare un metodo statistico/econometrico, detto “modello a utilità casuale”, alla misura delle opportunità degli individui, focalizzandosi in particolare su quelli che ne hanno meno degli altri. Applichiamo questa nuova metodologia a due “capabilities”: la “capability” di libertà di movimento delle donne italiane e la “capability” degli uomini di prendersi cura dei bambini. Nel caso delle donne italiane definiamo la libertà di movimento come il poter uscire per fare varie attività (teatro, cinema, visitare amici e parenti, fare sport, ecc.) e troviamo che il 23/25 % delle donne italiane sono vincolate nella loro libertà di movimento. Questi vincoli aumentano se c'è molta differenza di età con il partner, se il partner ha un basso livello di istruzione e per le donne che vivono nel sud d'Italia. Anche essere oggetto di violenza psicologica da parte del partner fa diminuire la libertà di movimento.

Per quanto riguarda la capacità degli uomini di prendersi cura dei bambini in questo progetto si utilizzano i dati spagnoli sull’uso del tempo (perché i dati italiani non sono completi) per capire se gli uomini hanno dei vincoli (dovuti al lavoro ma anche ad attitudini sociali e stereotipi) che li limitano nel tempo dedicato alla cura dei bambini. Stimiamo che il 58% degli uomini vorrebbe dedicare più tempo alla cura dei bambini. Quindi le nostre stime implicano che, anche se questi dedicano poco tempo alla cura dei figli, vorrebbero dedicargliene di più. Ci sono molti fattori individuali, familiari e istituzionali che formano i vincoli e le preferenze degli uomini.
Questo progetto ha pertanto dimostrato come si possa utilizzare la metodologia dei modelli a utilità casuale per stimare le opportunità di scelta degli individui.

un racconto di
Maria Laura Di Tommaso
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

11 marzo 2019

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