La salute e sicurezza sul lavoro è un serious game
L’IA e la robotica sono entrate rapidamente a far parte delle nostre vite e dei nostri luoghi di lavoro, pubblici e privati. Fermare questa ondata sembra impossibile: ci troviamo davanti a una rivoluzione che molti considerano definitiva. Tuttavia, possiamo ancora decidere come governare queste tecnologie che non sono buone o cattive di per sé: possono creare nuovi rischi oppure trasformarsi in strumenti utili e innovativi, come quando un semplice videogioco diventa un modo coinvolgente per fare formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro.
Oggi siamo nell’epoca di una nuova rivoluzione industriale – la quarta – che sta avendo un impatto dirompente sull’organizzazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni e sul modo in cui svolgiamo il nostro lavoro.
Gli esponenziali progressi nel campo dell’intelligenza artificiale li dobbiamo al miglioramento della capacità e della potenza di calcolo delle macchine, unitamente alla disponibilità di enormi quantità di dati (big data). Inoltre, contribuisce alla rivoluzione degli ambienti di lavoro l’evoluzione tecnologica delle macchine robotiche, che diventando intelligenti possono collaborare con l’essere umano.
Secondo una ricerca condotta nel 2024 dall’OCSE, in Italia il 76% dei dirigenti, su un campione di circa 1000 intervistati, ha dichiarato che la propria impresa utilizza almeno uno strumento di gestione algoritmica della prestazione lavorativa. Si tratta di strumenti che consentono di automatizzare l’attività di gestione del rapporto di lavoro dalla fase di assunzione a quella di cessazione, rendendola più efficiente.
Allo stesso tempo, secondo le più recenti statistiche dell’International Federation of Robotics iniziano a diffondersi le macchine robotiche collaborative – c.d. cobot – in grado di interagire nel medesimo spazio di lavoro con l’essere umano per svolgere specifiche attività.
Ma che conseguenze ha tutto questo sulla salute di lavoratrici e lavoratori? E come cambia il rischio lavorativo con l’arrivo della trasformazione digitale?
Vogliamo provare a rispondere a queste domande semplici ma cruciali con il progetto di ricerca START, realizzato in collaborazione con Inail da Università di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Pavia e Università Politecnica delle Marche, che ha l’obiettivo di indagare l’impatto delle innovazioni tecnologiche sulla salute e sicurezza di chi lavora, seguendo un approccio interdisciplinare che unisce competenze giuridiche, psicologiche, pedagogiche e ingegneristiche.
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Attraverso indagini sul campo in realtà produttive che già adottano l’intelligenza artificiale, intendiamo rilevare se la tecnologia può contribuire a ridurre l’esposizione al rischio lavorativo, soprattutto fisico, e a migliorare le condizioni di lavoro. Per esempio attraverso un’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e l’impiego della robotica nello svolgimento dei compiti più pericolosi.
Se non adeguatamente governata, però, la trasformazione digitale può anche comportare l’emergere di nuovi rischi, per lo più di carattere psicosociale: ansia, stress o isolamento potrebbero mettere a repentaglio il benessere psicofisico della persona.
Attraverso la realizzazione di interviste e la somministrazione di questionari raccoglieremo testimonianze utili per comprendere quali sfide pone la tecnologia e come viene percepita dalle lavoratrici e dai lavoratori impiegati nelle imprese digitalizzate, con l’obiettivo di creare delle linee guida per progettare organizzazioni che mettano al centro il benessere della persona.
START dimostra anche che l’impatto della trasformazione digitale non comporta solo dei rischi.
La tecnologia può diventare un valido strumento per migliorare l’attività di prevenzione e di formazione dei lavoratori.
Per questo svilupperemo un percorso formativo sui rischi in materia di salute e sicurezza che sfrutti le potenzialità dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale.
Di fatto creeremo un gioco basato sull’approccio delle escape room digitali. Le lavoratrici e i lavoratori, dotati di visori per la realtà virtuale, si troveranno immersi in uno scenario in cui dovranno risolvere una situazione di rischio: prenderanno decisioni in autonomia o con l’assistenza di un chatbot di intelligenza artificiale, appositamente addestrato, che suggerirà alle giocatrici e ai giocatori la strada da intraprendere.
Questo approccio ludico è una strategia che può rivelarsi utile nel prevenire i rischi psico-sociali, poiché rafforzando interazione, collaborazione e capacità di gestione dello stress favorisce in maniera significativa il processo di apprendimento.
Come dimostra START, la tecnologia può davvero diventare un potente alleato della salute e della sicurezza, a patto di essere guidata con consapevolezza e mettendo sempre al centro il benessere delle persone.
Bibliografia
Milanez, A., A. Lemmens and C. Ruggiu, Algorithmic management in the workplace: New evidence from an OECD employer survey, OECD Artificial Intelligence Papers, No. 31, OECD Publishing, Paris, 2025.
International Federation of Robotics, Collaborative Robots. How robots work alongside humans, Position Paper, 2024.