Il diritto all’aria pulita: ricerca e movimenti civici insieme per la giustizia ambientale
Non c'è gesto più naturale del respirare, ma oggi la possibilità di respirare aria pulita è tutt’altro che scontata. L’Italia, in particolare l’area del bacino padano, continua a registrare livelli di inquinamento tra i più alti d’Europa e quella che dovrebbe essere una condizione basilare per la nostra salute, è diventato un diritto da rivendicare. Da queste premesse è nato il progetto The Right to Clean Air (R2CA), che mira a costruire strumenti giuridici e sociali per rafforzare la voce di cittadini e cittadine nella lotta contro l’inquinamento atmosferico.
Non c'è gesto più naturale del respirare, ma oggi la possibilità di respirare aria pulita è tutt’altro che scontata, soprattutto nelle grandi città. Si tratta di una condizione basilare per la salute e il benessere, ma oggi è diventato un diritto da rivendicare.
Intanto l’Unione Europea ha più volte richiamato gli Stati membri per il mancato rispetto dei limiti di qualità dell’aria, e l’Italia — in particolare l’area del bacino padano — continua a registrare livelli di inquinamento tra i più alti del continente.
Da queste premesse nasce il progetto The Right to Clean Air (R2CA), promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.
L’obiettivo è capire come i cittadini e le cittadine possano agire per far valere il diritto di vedere tutelata la qualità dell'aria nei loro luoghi di vita.
Studiando in particolare gli strumenti e i metodi delle controversie di interesse pubblico, il progetto esplora il ruolo dei tribunali come luogo di difesa dei diritti collettivi e la possibilità che la giustizia ambientale diventi un canale di partecipazione democratica.
L'approccio di ricerca è fortemente interdisciplinare: accanto a giuriste e giuristi partecipano sociologhe e sociologi, linguiste e linguisti, climatologhe e climatologi, e associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente. Abbiamo coinvolto ad esempio Torino Respira, un comitato di cittadine e cittadini nato nel 2018 a sostegno di un esposto alla magistratura presentato nel 2017 nei confronti dell’Amministrazione pubblica comunale e quella regionale, le istituzioni preposte alla tutela della qualità dell’aria a Torino.
Da allora il Comitato si è fatto promotore di diverse azioni legali e realizza anche importanti iniziative di informazione e sensibilizzazione per coinvolgere le persone e incoraggiare la partecipazione pubblica su questi temi. È perciò un partner fondamentale per il nostro progetto, così come lo sono il network Clean Cities Campaign, l’organizzazione internazionale ClientEarth, le associazioni Cittadini per l’Aria e Medici per l’Ambiente (ISDE), attive nelle cause per la qualità dell’aria in Italia e in Europa.
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Attraverso interviste, analisi comparative e casi studio, indagheremo come questi movimenti civici, le istituzioni e le corti interpretano e applicano il diritto all’aria pulita. I vari partner verranno coinvolti proprio nella ricerca empirica, poiché intercettando preoccupazioni, inquietudini e ragioni che portano alla volontà di organizzarsi ci aiuteranno a comprendere le ragioni profonde dell’attivazione civica sul tema dell’aria pulita.
Altro asse centrale del lavoro con i partner è quello della con-ricerca, nell’ottica di analizzare le possibilità offerte dalla nuova Direttiva sull’Aria dell’Unione Europea e, con una prospettiva più allargata, comprendere se lo strumento della controversia possa essere vantaggioso nella persecuzione di obiettivi ambientali da parte della cittadinanza.
Dopo la mappatura del quadro normativo europeo e nazionale, in cui siamo impegnate in questo momento, passeremo appunto alla fase di ricerca empirica con le interviste ai movimenti attivisti, enti pubblici, mondo della ricerca, magistrate e magistrati, avvocate e avvocati impegnate in cause ambientali, e infine passeremo a una fase di proposte di policy per rafforzare gli strumenti di tutela.
Vogliamo inoltre istituire una clinica legale presso il nostro Dipartimento, ovvero uno spazio che combina didattica e pratica in cui studentesse e studenti potranno confrontarsi con casi reali di contenzioso ambientale, affiancando associazioni e membri della società civile organizzata.
Vista l’importanza di coinvolgere la cittadinanza, nei mesi di maggio e giugno 2025 abbiamo organizzato un ciclo di incontri divulgativi in collaborazione con Torino Respira presso il Campus Einaudi, nei quali si è affrontato il tema intersecando prospettive mediche, legali, scientifiche e sociologiche, per poi riflettere sulle strategie di attivazione percorribili sia per i cittadini e le cittadine che per le istituzioni.
Da un lato vogliamo quindi promuovere una cultura giuridica capace di affrontare sfide che coniugano salute pubblica, territorio e sfera politica, dall’altro offrire alle cittadine e ai cittadini strumenti concreti per partecipare alla definizione delle politiche di tutela ambientale.
Attraverso una piattaforma digitale e un archivio open access di casi giurisprudenziali, The Right to Clean Air potrà diventare un punto di riferimento per il dibattito nazionale ed europeo sui diritti ambientali.
Riconoscere il diritto all’aria pulita significa affermare un nuovo paradigma di giustizia, in cui la scienza, il diritto e la società civile collaborano per tutelare il bene più essenziale: la vita stessa.