Dove cadde il figlio del Sole: le origini mitiche di Torino tra arte, musica e teatro
Secondo una leggenda la città di Torino sorse sulle rive del fiume in cui cadde Fetonte, il giovane figlio di Apollo, nel punto in cui le sorelle Eliadi per il lutto si trasformarono in pioppi e le loro lacrime in ambra. Miti come questo, oltre a essere storie affascinanti, sono fondamentali per la costruzione dell’identità di un territorio. Raccontare questo legame a un pubblico sempre più ampio, offrendo un senso di appartenenza che possa generare rinnovate forme di dialogo e partecipazione, è l’obiettivo delle ricercatrici e dei ricercatori del progetto Miti di fondazione.

Qui Giace Fetonte, Auriga Nel Carro Del Padre: / A Reggerlo Non È Riuscito / Ma È Caduto In Un Grande Progetto.
Ovidio, Le Metamorfosi
Secondo il mito, Fetonte - figlio del dio del sole Apollo e della mortale Climene - volle dimostrare di essere davvero figlio del dio e chiese di guidare per un giorno il carro del Sole. Suo padre, riluttante, acconsentì. Ma Fetonte non riuscì a controllare i cavalli divini e, deviando dal percorso usuale, finì per creare squilibri climatici, bruciando la Terra in alcune aree e provocando il gelo in altre. Per salvare il mondo, Zeus fu costretto a colpirlo con un fulmine: Fetonte cadde dal cielo e morì annegando nel fiume Eridano, il Po, appunto.
Questo mito è uno dei più significativi per la città di Torino perché la leggenda narra che la città sorse proprio sulle rive del fiume in cui cadde il giovane.

I miti greci, oltre a essere storie affascinanti, sono fondamentali per comprendere il modo in cui le culture si definiscono. Questi racconti antichi, che spesso mescolano realtà e fantasia, hanno influenzato non solo la letteratura e le arti, ma anche le stesse strutture sociali e le relazioni umane.
I miti di fondazione, in particolare, rappresentano le storie che narrano le origini di una comunità, di una città o di una nazione. Tali miti sono essenziali per la costruzione dell’identità, poiché offrono un senso di appartenenza e di continuità nel tempo.
Tanto più quello di Fetonte, che secondo la tradizione classica racconta la fondazione di Torino, dando prestigio alla città in virtù della sua origine mitologica. Oltre alla caduta di Fetonte, Torino è legata al mito attraverso simbolismi solari e cosmologici: nel Seicento, eruditi come Emanuele Tesauro usarono il mito per esaltare la dinastia sabauda, associando la città alla luce e al potere divino; e questo legame venne ripreso da architetti come Guarino Guarini, che incorporò questi temi nell'arte barocca e nell’urbanistica.
Di spiegare il legame identitario di questa narrazione con Torino alla cittadinanza tutta, dai più grandi ai più piccoli, si è occupato il progetto di Public Engagement intitolato Miti di fondazione, giunto quest’anno alla sua seconda edizione.
Avviato nel 2023-2024, Miti di fondazione vede la partecipazione di diverse ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Studi Umanistici, che hanno ripercorso le trame del mito di Fetonte nelle arti e nella cultura.
E lo hanno fatto in vari modi: attraverso le immagini e i libri della mostra documentaria Fetonte sulle rive del Po? Veri e falsi miti di fondazione; sul palcoscenico con lo spettacolo Avilliana; nei frammenti perduti di Euripide con il seminario Il Fetonte ricostruito; in musica con il dramma Fetonte sulle rive del Po; oltre a una nutrita serie di incontri e convegni tra cui i Mitici martedì in biblioteca, la Giornata di studi ‘Miti di fondazione’ e la tavola rotonda Cultura accademica e arti performative: un dialogo sulla Terza Missione.
Inoltre, il progetto ha proposto – e propone ancora oggi – una serie di iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza in collaborazione con numerosi partner esterni. In particolare, prevede un articolato piano di collaborazione con le scuole (dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado di Torino e provincia), mirato a creare una sinergia tra varie istituzioni e molteplici partner attivi sul territorio.
Ad esempio, nel 2024 presso la scuola primaria “Neil Armstrong”, abbiamo condotto il laboratorio di cinema Fetonte, chi sei? in collaborazione con CinemAmbiente, in cui alunne e alunni, studiando e riflettendo sul mito di Fetonte, hanno ideato e realizzato due cortometraggi per il concorso CinemAmbiente Junior.
Con Filieradarte e Arpa Piemonte, presso il Primo Liceo Artistico, è stato condotto il laboratorio L’arte del bosco, che ha prodotto lo spettacolo musico-coreico Un’improvvisa radice e l’opera d’arte muraria Il Bosco delle Eliadi.
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E proprio alle Eliadi, le sorelle di Fetonte tramutatesi in pioppi per il dolore del lutto, sono state dedicate iniziative a livello ambientale: con la collaborazione della Città e della Circoscrizione IV, un’area riqualificata di recente è stata arricchita artisticamente mediante piantumazione di sette pioppi e illuminata con faretti solari che, grazie alla consulenza del Planetario Infini.to di Pino Torinese, riproducono la costellazione di Eridano.
E con grande soddisfazione possiamo annunciare che anche quest’anno Miti di fondazione è stato rifinanziato!
A partire da marzo abbiamo organizzato una nuova serie di iniziative dedicate alla cittadinanza, esplorando le storie di altri mitici personaggi quali Erittonio, Piramo e Tisbe, ragionando su temi come mobilità sostenibile, comunicazione con il proprio corpo e con la natura.
Speriamo che l’interazione tra l’università e la comunità, stimolata da questo progetto, possa generare forme di dialogo e partecipazione sempre nuove, in cui il patrimonio mitico e artistico diventi motivo di condivisione e riflessione per cittadine e cittadini di tutte le fasce d’età, contribuendo a costruire un futuro che non dimentichi mai il passato da cui proviene.
COMPONENTI DEL GRUPPO
Arato Franco, Briguglio Stefano, Cravero Mattia, Carpanelli Francesco, Fabris Maria Rita, Fargione Daniela, Salehpour Shiva, Leri Clara, Lombardi Chiara, Malvano Andrea, Mancini Leonardo, Mattioda Enrico, Monateri Valentina, Pezzini Luca, Pontremoli Alessandro, Rizzuti Alberto, Silvano Luigi, Tordella Piera Giovanna, Vaccarone Elisabetta.