Storie di ricerca

Autismo e intelligenza artificiale: costruire percorsi di autonomia con le tecnologie

Questo contenuto fa parte del tema del mese: Vite indipendenti

Molte persone nello spettro autistico affrontano ogni giorno sfide legate alla gestione sensoriale, alla comunicazione e alla socializzazione. Il nostro gruppo di ricerca sfrutta le potenzialità delle tecniche di Intelligenza Artificiale per comprendere meglio queste difficoltà e offrire soluzioni personalizzate: per rendere più accessibili le attività quotidiane, promuovere l’inclusione e migliorare la qualità della vita.

L’autismo è una condizione che si manifesta attraverso un ampio spettro di caratteristiche: lievi difficoltà nelle interazioni sociali, disabilità linguistiche e intellettive, in alcuni rari casi si manifestano capacità intellettive superiori alla media.
Nonostante queste differenze, molte persone con autismo affrontano sfide simili, dovute a caratteristiche condivise, come percezioni sensoriali atipiche, difficoltà sociali, interessi ristretti, sovraccarico cognitivo nella gestione di stimoli sensoriali e visivi. Spesso, vivere esperienze amplificate può generare ansia e disagio: ambienti rumorosi o affollati possono risultare opprimenti, oppure i loro interessi – spesso specifici e intensi –  se da un lato offrono opportunità di apprendimento e sviluppo, dall'altro possono restringere le interazioni con gli altri. Inoltre, la difficoltà nel comprendere segnali sociali e nel comunicare efficacemente può portare anch’essa all’isolamento.

Nell'era digitale, le persone con autismo affrontano un'ulteriore sfida: il sovraccarico informativo. Interfacce complesse, un eccesso di stimoli visivi e la necessità di elaborare simultaneamente molte informazioni possono risultare difficili da gestire, contribuendo a un senso di sovraccarico e stanchezza mentale. 

L'Intelligenza Artificiale (AI) incentrata sull'utente può migliorare la qualità della vita di queste persone, fornendo soluzioni che rispondono alle loro esigenze specifiche. Attraverso l'AI, è possibile creare ambienti accessibili, che abbattono le barriere cognitive, promuovendo l'inclusione sociale e supportando lo sviluppo di competenze essenziali. In particolare, nei nostri progetti abbiamo impiegato tecnologie (chiamate recommender systems) che ci hanno permesso di suggerire eventi, attività o luoghi compatibili con le sensibilità dell'utente. Per fare ciò abbiamo confrontato le caratteristiche degli oggetti da suggerire con quelle degli utenti stessi. Inoltre, abbiamo anche pianificato degli itinerari basati sulla cosiddetta risoluzione di vincoli (constraint satisfaction), per aiutare l'utente a identificare punti di interesse tenendo conto del tempo a disposizione e dell’itinerario in programma.

Negli ultimi anni, il nostro gruppo di ricerca ha realizzato diversi progetti, principalmente in collaborazione con il Centro Regionale Disturbi Spettro Autistico in Età Adulta dell’ASL Città di Torino, utilizzando l’AI orientate all’utente per rispondere alle esigenze delle persone nello spettro autistico. Gli utenti sono stati coinvolti nelle fasi iniziali di progettazione, per sviluppare sistemi realmente rispondenti ai loro bisogni, e nelle fasi finali, attraverso valutazioni sul campo delle soluzioni implementate.


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Uno di questi è il progetto PIUMA (Personalized Interactive Urban Maps for Autism), un sistema che offre supporto nell'esplorazione delle città, suggerendo luoghi che non espongono l'utente a stimoli sensoriali eccessivi. 
CARES (inClusive personAlized touRistic systEm for autiSm), invece, crea itinerari turistici personalizzati e aiuta gli e le utenti a decidere i luoghi da visitare riducendo l'ansia legata alla novità e favorendo un'esperienza di viaggio più serena e piacevole.
ACCESS (Accessibility to clinical care for people with ASD through anxiety management by using personalized applications and IoT), un progetto PRIN PNRR, supporta le persone con autismo durante le visite mediche proponendo contenuti multimediali che rendono l'esperienza generata dall’ambiente medico meno stressante.  

In particolare, con il progetto SPACES (Supporto adattativo all’organizzazione e PArteCipazione a gruppi e attività per adulti con disturbo dello spEttro autiStico a medio-alto funzionamento), finanziato dalla Fondazione CRT, abbiamo provato a migliorare la vita di adulti nello spettro autistico che necessitano di basso supporto – persone generalmente autonome, ma che possono avere difficoltà in alcune situazioni – fornendo un aiuto tecnologico per organizzare e partecipare ad attività di gruppo compatibili con le loro esigenze.
L’applicazione suggerisce all’utente attività di gruppo (come corsi, aperitivi, passeggiate) che non generano disagio sensoriale tenendo conto delle sensibilità di chi partecipa. Allo stesso tempo, le attività suggerite seguono gli interessi peculiari degli e delle utenti, in modo da stimolare le persone a partecipare e sviluppare abilità sociali e comunicative. Il sistema suggerisce le stesse attività a individui con interessi, sensibilità sensoriali e personalità affini, al fine di facilitare la creazione di amicizie e ampliare le reti sociali. Inoltre, presenta un’interfaccia utente intuitiva, che consente agli utenti di prendere decisioni informate e in modo semplice. 

SPACES rappresenta un passo avanti significativo per creare opportunità di socializzazione e sviluppo personale per le persone con autismo, migliorando la loro qualità di vita. Ma l’esperienza accumulata nello sviluppo dei nostri progetti è anche la base per un’ulteriore espansione della nostra ricerca.

Utilizzando le recenti tecnologie di AI, come i Large Language Model, potremo rendere il dialogo con gli utenti più naturale, intuitivo e adattabile alle diverse esigenze. Perché tecnologia e innovazione possono essere potenti strumenti di inclusione.