Durante i nove mesi di gestazione, periodo breve se rapportato all’intera durata della nostra vita, avvengono eventi biologici che condizioneranno irreversibilmente la salute futura del nascituro.
Fondamentale per il successo della gravidanza è un corretto sviluppo della placenta, organo tanto straordinario quanto ancora misterioso, dimenticato per gran parte dell’età moderna ma le cui proprietà erano già state intuite nell’antichità. Nell’Egitto pre-dinastico, la placenta veniva portata in processione alla nascita del Faraone in quanto considerata la “nutrice” del Re durante la vita intrauterina, mentre in Africa e Indonesia essa veniva considerata un “gemello” del nuovo nato.
Grazie alle moderne scoperte scientifiche, oggi sappiamo che è proprio la placenta a fornire l’ossigeno e i nutrienti necessari per lo sviluppo dell’embrione e che essa, esattamente come un fratello, condivide con il feto il DNA, diventando così una preziosa fonte di informazioni sullo stato di salute del nuovo individuo.
Negli ultimi 25 anni, le nostre ricerche ci hanno permesso di comprendere gli eventi clinico-molecolari che legano i difetti della placenta a gravi sindromi gravidiche quali la pre-eclampsia e la restrizione di crescita fetale, partendo dalle modificazioni della circolazione materno-feto-placentare, passando per le problematiche infettive della gravidanza sino ad arrivare alla caratterizzazione delle cellule staminali di origine placentare.