I reperti umani antichi oggi rappresentano un patrimonio in beniculturali, unico e irripetibile, tutelato dalla legislazione italiana. Essi costituiscono un archivio antropologico di dati bio-naturalistici sullo stato di salute e malattia, sulle abitudini di vita e di lavoro, e sugli aspetti ereditari ed evolutivi dell’Uomo del passato.
Sempre più frequentemente i resti umani sono oggetto di studi pluridisciplinari in cui l’archeologia, la storia, la biologia, le scienze naturali, le scienze mediche e forensi, collaborano per affrontare problematiche molto complesse, quali le dinamiche demografiche, la variabilità, la microevoluzione, la patocenosi, i meccanismi di adattamento ambientale e culturale. Ne consegue che l’uso scientifico e didattico dei reperti, oltre che le attività di conservazione ed esposizione, devono effettuarsi nel massimo rispetto e con adeguati protocolli operativi al fine di preservare nel tempo le caratteristiche biologiche dei reperti.
Il nostro gruppo ha condotto diversi studi su reperti umani antichi, con particolare riferimento a quelli provenienti da contesti archeologici e museali piemontesi, al fine di contribuire sia all’avanzamento delle conoscenze sugli stili di vita del passato, sia alla valorizzazione e tutela del patrimonio scientifico e museale piemontese.