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Memoria, storia e identità. Una prospettiva europea

Ci proponiamo di esaminare le diverse manifestazioni pubbliche e narrazioni culturali dedicate, a livello nazionale ed europeo, alla riflessione critica sulla pesante eredità dei traumatici passati dell'Europa, in particolare dittatoriali, nonché alle differenti forme della loro commemorazione

I paesi europei hanno alle loro spalle un'ampia gamma di passati traumatici, legati in particolare alle guerre e alle dittature del Novecento. Le persecuzioni di gruppi etnici o politici, le distruzioni massicce, le violenze sui civili, lo spostamento forzato di gruppi di popolazione rappresentano ancora oggi coaguli di memoria dolente, così come le lotte dei movimenti di resistenza e opposizione. I cambiamenti avvenuti dopo lo sgretolamento dell'URSS inducono a una riflessione sul complessivo passato europeo, tanto più urgente a fronte dei fenomeni di matrice nazionalista e xenofoba di questi ultimi decenni.
Le memorie di questi eventi traumatici hanno inciso profondamente sull'identità sia dei testimoni diretti sia delle generazioni successive, generando diverse forme di narrazione, ognuna legata a un peculiare gruppo etnico, politico, nazionale, generazionale, di genere. Ogni memoria ha dato origine a specifiche forme di narrazione e di commemorazione, nonché a divergenti interpretazioni, determinando situazioni di attrito e conflitto. A livello statale le narrazioni ufficiali trovano espressione nei curricula scolastici, nei materiali didattici, nei musei e nei monumenti, e in tutte quelle iniziative politiche che mirano alla commemorazione o pacificazione e riconciliazione con altre nazioni o determinati gruppi etnici e politici. A livello informale tali narrazioni trovano espressione nella produzione artistica (letteratura, cinema, arti, media).


impatto sulla società

Scopo della nostra ricerca è indagare, in prospettiva comparativa, le differenti manifestazioni pubbliche e le diverse narrazioni in cui trova espressione la riflessione critica sugli eventi traumatici che hanno segnato l'Europa a partire dalla Seconda guerra mondiale. Una conoscenza più profonda delle maggiori divergenze interpretative - nonché delle eventuali afonie e rimozioni - nel discorso politico e storico-letterario può contribuire al superamento di un retaggio fonte d'ostacolo per una maggiore coscienza e coesione europea.



Questa storia di ricerca si trova in:


referente

Daniela Nelva
Massimo Bonifazio
gruppo di lavoro

Krystyna Roza Jaworski
Alberto Baracco
Roberto Merlo
Riccardo Morello
Gerhard Friedrich
Ljiljana Banjanin
Marco Novarino
Peggy Katelhoen
Annina Chiarloni
dipartimenti

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