La quantificazione delle capacità mentali prende avvio nella seconda metà dell'800, quando Francis Galton, cugino di Charles Darwin, mette a punto i primi strumenti per rilevare le differenze individuali nelle capacità percettive. Ben presto diventa prassi comune degli studiosi raccogliere informazioni sulle differenze individuali attraverso quelli che James McKeen Cattell, nel 1890, chiama test, ossia tecniche di osservazione standardizzate. Un test o un questionario può essere considerato uno strumento di misurazione mentale se i dati che esso produce si adeguano a un opportuno modello matematico-statistico e soddisfano requisiti di replicabilità e validità.
Noi costruiamo e studiamo il funzionamento di test volti a misurare caratteristiche psicologiche (tratti di personalità, atteggiamenti, capacità cognitive), conoscenze e competenze in ambito scolastico-professionale e aspetti comportamentali (come devianza e dispersione scolastica).
Un nostro ambito di ricerca è la valutazione dell'efficacia di interventi psicologici di tipo clinico, preventivo e di promozione del benessere effettuati in diversi contesti, quali scuole e ospedali.
Un'altra area di lavoro, più specifica, riguarda la misurazione della qualità della vita e del suo cambiamento in presenza di patologie mediche, quali tumori e disturbi neurologici.
Infine, costruiamo strumenti standardizzati per la customer satisfaction e le analisi di benchmark, destinati soprattutto ai servizi di pubblica utilità.