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Clinica dell'attaccamento, affettività e interazione sociale

Indaghiamo il ruolo del sistema di attaccamento nel funzionamento psicologico di persone con profili clinici e non, e come le relazioni interpersonali influenzino tale sistema. Studiamo inoltre la natura dei sistemi neurocognitivi coinvolti nella regolazione delle nostre interazioni sociali

La nostra specie è altamente sociale. Gli esseri umani sono costantemente coinvolti in interazioni complesse di varia natura: comunicano per scambiarsi informazioni, acquisiscono nuove competenze osservando e imitando gli altri, sviluppano legami affettivi. Un'idea emergente nell'ambito delle scienze psicologiche è che, per gestire adeguatamente questa complessità, gli esseri umani abbiano evoluto sistemi neurocognitivi specificamente deputati, grazie ai quali è possibile andare oltre la superficie costituita dai comportamenti altrui e risalire agli stati mentali che li determinano. Tra questi sistemi, la Teoria della Mente gioca un ruolo chiave in tutte le forme di interazione sociale.
In questa prospettiva è di cruciale importanza la teoria dell'attaccamento sviluppata da John Bowlby (1907-1990) e descritta come il tentativo di rifondare le teorie sullo sviluppo psicologico alla luce della moderna biologia e in particolare in una prospettiva evoluzionistica, descrivendo il legame affettivo che si struttura tra il bambino e il caregiver nei termini di una predisposizione biologica primaria vantaggiosa per la sopravvivenza.
Questa teoria ben esemplifica la più recente indagine scientifica nell'ambito delle neuroscienze della mente, un dominio di ricerca caratterizzato dall'attenzione interdisciplinare ai diversi livelli di analisi (psicologico, neurofisiologico, neuroendocrino, genetico e sociale) che contribuiscono alla comprensione di fenomeni complessi di ambito clinico.


impatto sulla società

La più recente relazione del Ministero della Salute sullo stato sanitario del Paese (vedi approfondimenti), ha evidenziano che, considerando gli anni vissuti dai cittadini italiani con una qualsiasi disabilità (Years Lived with Disability, indice YLD), la quota relativa ai soli disturbi psicologi è del 20 per cento, con enormi costi economici e sociali.
Comprendere i processi legati ai temi indagati permetterà di sviluppare protocolli per la prevenzione del disagio psicologico e di individuare i fattori di resistenza al trattamento clinico con significative implicazioni economiche e sociali.



referente

Rita Debora Bianca Ardito
gruppo di lavoro

Mauro Adenzato
Ivan Enrici
Elena Fontana
simone jacopo amadeus penso
dipartimenti

partner


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approfondimenti
Relazione 2012-2013 del Ministero della Salute sullo stato sanitario del Paese
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