Numerosi alunni (in Italia il 10-20%) presentano "aspecifiche" difficoltà di apprendimento che non rientrano nella disabilità e nei DSA, ma sono perlopiù connesse a svantaggi socio-culturali (povertà, migrazione, trascuranza, ecc.). Esse inficiano pesantemente il percorso scolastico e di conseguenza l'inserimento sociale e, a lungo termine, quello lavorativo.
Il nostro gruppo di ricerca, a partire da studi internazionali, ha pianificato e validato un metodo che favorisce l'esercizio dei diversi processi cognitivi (comprensione, memoria, ragionamento, pensiero critico e creatività) e sostiene l’interesse verso l’apprendimento linguistico, matematico e logico. Per l’attuazione degli interventi con gli allievi che presentano ritardi significativi nelle acquisizioni scolastiche, abbiamo messo a punto percorsi sistematici, materiali e prove strutturate di verifica mirate. Abbiamo predisposto anche adattamenti specifici per diverse fasce della popolazione (minori stranieri, rom, disabili, in affido e in adozione, ecc.). Gli interventi sono stati verificati sperimentalmente (con oltre 1300 alunni in Italia e con sperimentazioni pilota in Centro e Sud America, Africa ed Est Europa).