Il carcere, inteso come principale strumento della moderna sanzione penale, costituisce un microcosmo sociale spesso opaco o soggetto a rappresentazioni mediatiche di senso comune. Ecco perché diventa una questione di rilevante interesse scientifico. Noi sviluppiamo la ricerca su questo tema sotto molteplici aspetti:
• il carcere come una delle possibili risposte sanzionatorie alla commissione di reati, non l’unica;
• la tutela dei diritti umani in condizione di restrizione della libertà personale (anche in una prospettiva internazionale);
• la narrazione della quotidianità carceraria;
• le pratiche organizzative;
• i rapporti tra istituzione e condannato, tra limitazione della libertà e giurisdizione, tra carcere e alternative alla detenzione.
Vogliamo infatti da una parte far conoscere l’istituzione carceraria come specchio di dinamiche sociali più ampie, dall’altra fornire ai futuri giuristi gli strumenti per operare nel contesto penitenziario con maggiore consapevolezza dell’importanza del loro ruolo.
Ci focalizziamo inoltre sulla comune abitudine a usare il carcere come soluzione a problemi di sicurezza, come l’immigrazione, la tossicodipendenza e il disagio psichico.
All’interno del gruppo di ricerca operano esperti in diritto penale e penitenziario insieme a sociologi del diritto, che uniscono le loro competenze nell’ottica di presentare l’interazione tra le fonti normative (law in the books) e la loro concreta applicazione (law in action).