Studiamo gli strumenti per l’innovazione negli appalti pubblici (PPI) cercando di superare le criticità legate alla scarsa conoscenza delle innovazioni sul mercato e delle strategie più efficaci per l'acquisto pubblico. Ci focalizziamo quindi non solo sull'innovazione dell'oggetto del contratto, ma anche sulle procedure di selezione dei contraenti delle pubbliche amministrazioni, per la condivisione dei rischi legati allo sviluppo di progetti innovativi. Si assicurano così economie di scala e l’apertura di nuovi mercati alle imprese aggiudicatarie. Innovare i modelli organizzativi e contrattuali, in attuazione delle nuove disposizioni europee sugli appalti pubblici (Dir. n. 24/2014/UE), sulla cooperazione tra amministrazioni aggiudicatrici (centrali di committenza europee) e sugli appalti congiunti (anche transfrontalieri), presuppone adeguatezza delle amministrazioni aggiudicatrici e richiede di garantire trasparenza: l'accesso e l'interoperabilità tra le banche dati possono favorire il monitoraggio e l'individuazione di possibili elusioni dei principi europei, con il fine di prevenire il fenomeno corruttivo. Queste forme di cooperazione contribuiscono all’elaborazione di strategie di gara volte ad assicurare una concorrenza effettiva tra operatori economici. Si favorisce inoltre una più ampia partecipazione alle gare pubbliche che si ottiene articolando le gare in lotti (territoriali e merceologici) adeguati ai mercati di riferimento e realizzando scelte di politiche.