Quali sono le soluzioni creative che le micro e piccole imprese hanno trovato nel tempo per facilitare la raccolta di capitale necessario al loro sviluppo?
Un primo espediente è quello dei confidi. Nati negli anni ’50 i confidi si basano sul principio dell’unione che fa la forza. Sono delle associazioni di piccole imprese che si auto-tassano per creare un organismo che possa fare da garante nei confronti delle banche al momento della richiesta di un prestito.
Un altro espediente sviluppato più di recente è quello dei mini-bond. Si tratta di un meccanismo che consente alle imprese più piccole di finanziarsi presso gli investitori attraverso l’emissione di obbligazioni, ovvero titoli negoziabili che incorporano un prestito all’impresa. L’obbligazione in sé non ha nulla di innovativo, ma è innovativo il tentativo di renderle accessibili anche alle imprese più piccole, mentre tradizionalmente sono state utilizzate solo dalle più grandi.
Infine, ancora più recentemente è nato il crowdfunding: un meccanismo per raccogliere piccolissimi finanziamenti a titolo di capitale per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. In questo caso l’investitore che partecipa all’operazione diventa azionista dell’impresa, invece che semplice creditore.