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Da coppie moderne a famiglie tradizionali. Diventare genitori oggi

Come si configura oggi la decisione di avere figli, cruciale per individui e società? Per le donne avere figli e lavorare sono diventate esperienze da tenere insieme. Seppure i corsi di vita di giovani uomini e donne appaiano simili, diventare genitore ha implicazioni molto diverse per madri e padri

La ricerca ha analizzato le variazioni socio-culturali e istituzionali nelle politiche e pratiche di genere intorno alla genitorialità in Italia, in particolare in Piemonte, in una prospettiva multidisciplinare (sociologia, psicologia, demografia, diritto). Si è basata su: 1) interviste qualitative longitudinali con coppie italiane e straniere condotte prima e dopo l'arrivo del primo figlio/a; 2) focus group in contesti "omosociali" di padri e di madri con figli in età 0-6; 3) interviste a genitori immigrati con figli sotto i 6 anni; 4) microdati quantitativi Istat (Famiglia e Soggetti Sociali) e raccolti in una ricerca cross-sectional (Modelli di equità) su un campione di coppie “a doppia partecipazione”; 5) interviste dati e documenti regionali, nazionali e comparativi su politiche e interventi in tema di genitorialità, conciliazione famiglia-lavoro e rapporto tra famiglie immigrate e servizi socio-assistenziali (es. affido familiare, nidi).

Differentemente da quanto emerge dagli studi internazionali che mostrano come la transizione alla genitorialità conduca a una sorta di “ri-tradizionalizzazione” dei ruoli di genere, la ricerca mette in luce come nel contesto italiano si debba parlare di difficile "de-tradizionalizzazione". Prevale infatti una concezione “privata e intima” della cura, fortemente influenzata dagli ideali relativi al “meglio per il bambino” e da un contesto culturale e istituzionale che non legittima una maggior partecipazione e condivisione dei padri. I padri prendono le distanze dal vecchio modello di padri "male breadwinner", che cioè mantengono la famiglia, ma la loro presenza coi figli, pur crescendo, rimane "confinata" in un modello "alternativo" di paternità che fatica ad assumere contorni definiti. I vincoli (materiali, istituzionali e culturali) pesano molto, sia nel rendere poco praticabili comportamenti innovativi, sia nel rinforzare, sul versante femminile, la visione della insostituibilità della madre e la "mistica della maternità", spingendo donne e uomini verso razionalizzazioni che attingono dai repertori della "ri-naturalizzazione" per ricomporre gli equilibri di una coppia che si percepisce come "paritaria".

Le aspettative e le pratiche già durante l’attesa del figlio influenzano sia processi di adattamento della coppia verso la co-genitorialità, sia maggior condivisione della cura. Le resistenze opposte dai padri a un loro maggior coinvolgimento tendono a ridurre le aspettative delle madri nei loro confronti. In un periodo segnato dalla crisi economica e da riforme del mercato del lavoro che rendono più frequente il lavoro atipico e instabile, l'arrivo di un figlio sembra ridurre i gradi di libertà individuale sul mercato delle madri. D’altro lato rappresenta, specie per le future madri, non solo immigrate, una risorsa per fronteggiare l’insoddisfazione che l’ambito lavorativo procura. L’innovazione nelle policies di conciliazione famiglia-lavoro regionali e nazionali è ostacolata dalla riduzione dei fondi

un racconto di
Manuela Naldini
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

18 gennaio 2017

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