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Malattie e prevenzione

Come sfruttare il sistema immunitario per difenderci dal cancro

Il sistema immunitario ci protegge da agenti infettivi del mondo esterno. Ma controlla anche molti difetti del corpo stesso, tra cui lo sviluppo di cellule tumorali. Nel nostro progetto abbiamo sviluppato un vaccino per educare il sistema immunitario a riconoscere ed eliminare queste cellule

Quando i tumori si sviluppano nell’organismo acquisiscono tutta una serie di alterazioni molecolari che solo un sistema molto preciso e sofisticato come quello immunitario può riconoscere. In effetti, è grazie a questo sistema se i tumori, pur relativamente frequenti, lo sono molto meno di quello che potrebbero.
Il sistema immunitario è infatti in grado di distinguere le cellule tumorali da quelle normali: per farlo, usa gli stessi meccanismi che si sono evoluti e raffinati per riconoscere l’enorme varietà di agenti infettivi a cui siamo esposti nella vita di tutti i giorni. Ed è così sofisticato da essere in grado di riconoscere un solo aminoacido alterato in una proteina. Dato che queste alterazioni della sequenza di aminoacidi, dette mutazioni, accadono frequentemente nei tumori, offrono un punto di attacco che il sistema immunitario può sfruttare.

Nel nostro laboratorio abbiamo sviluppato un vaccino che permette di educare il sistema immunitario a riconoscere una proteina alterata specificatamente in un gruppo di tumori del polmone, di linfomi e di tumori infantili come i neuroblastomi. Questa proteina, chiamata ALK, è il motore che sottende lo sviluppo del tumore, ma può anche essere il suo tallone di Achille. Infatti, recentemente sono stati sviluppati dei farmaci in grado di inibirla selettivamente e, così facendo, di rallentare la crescita del tumore senza tuttavia mai guarirlo del tutto. Un’eradicazione completa può essere ottenuta, in effetti, solo da sistemi più sofisticati quali appunto il sistema immunitario. Attraverso il nostro vaccino, riusciamo ad educarlo a riconoscere la proteina ALK nei tumori eliminando così tutte le cellule tumorali residue. Il vaccino è sinergico con le attuali terapie farmacologiche e può essere utilizzato in combinazione con esse per potenziarne l’effetto ed estenderne la durata fino a una possibile guarigione completa. I nostri sforzi sono attualmente indirizzati a valutarne l’efficacia in malati di tumore. E a farlo nel più breve tempo possibile.

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un racconto di
Roberto Chiarle
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

21 marzo 2017

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