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IL PALEMAGNETISMO E I VULCANI: CRONACA DI UN'ERUZIONE

Il paleomagnetismo è lo studio del campo magnetismo del passato, fissato nelle rocce durante la loro formazione. Il suo studio permette di comprendere quali sono i processi che hanno interessato una roccia e quando si sono verificati

Come è possibile ricostruire gli avvenimenti intercorsi durante un'eruzione vulcanica? Le rocce registrano il campo magnetico terrestre presente durante la loro formazione e possono mantenere questa informazione per tempi molto lunghi, dell'ordine di molti milioni di anni. Lo studio del magnetismo dei depositi vulcanici, formatisi a seguito di un'eruzione esplosiva, può rivelare informazioni utili per ricostruire i tempi dell'eruzione: la sua età e la durata dell'evento.
Altre informazioni si ricavano dall'analisi dei cocci di ceramica, tegole, e frammenti di roccia che sono stati presi in carico durante la messa in posto di un flusso piroclastico: essi sono stati riscaldati e con prove di laboratorio è possibile stimare la temperatura raggiunta durante questo processo.
Approfondiamo con un esempio: l'eruzione delle Pomici di Avellino, avvenuta circa 3800 anni fa, distrusse numerosi insediamenti dell'età del Bronzo distribuiti nella piana campana, all'epoca già intensamente abitata. A 20 km circa dal vulcano Somma-Vesuvio, si trovava il villaggio di Afragola, abbandonato dagli abitanti e sigillato dai depositi piroclastici dell'eruzione, per poi tornare alla luce durante i lavori per l'Alta Velocità in Campania.
L'analisi magnetica dei frammenti di lava e di cocci ceramici, trovati nei depositi piroclastici tra le capanne, ha messo in evidenza temperature di circa 300 °C, simili a quelle determinate in prossimità della bocca eruttiva. La temperatura non sarebbe quindi diminuita con la distanza. Nel villaggio non sono stati ritrovati resti umani o animali, motivo per cui si ritiene che gli abitanti abbiano avuto il tempo di fuggire, ma tra un deposito e l'altro compaiono impronte di piedi e di zoccoli e segni di trascinamento. Come è possibile se le temperature erano così elevate? L'eruzione ha avuto più impulsi e tra i successivi flussi piroclastici che hanno raggiunto il villaggio intercorse un tempo sufficiente per raffreddare la superficie e permettere il passaggio. Secondo gli archeologi, le impronte non sarebbero degli abitanti fuggiti, ma di visitatori in fuga (Di Vito et al., 2009).
Tutti questi dati, associati alle conoscenze degli archeologi e dei vulcanologi, permettono di ricostruire le interazioni tra l'eruzione vulcanica e l'ambiente antropico: informazioni dal passato che potranno essere utili per meglio affrontare il rischio vulcanico futuro.

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un racconto di
Elena Zanella
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

24 febbraio 2017

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