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Studio del passato dell'umanità

I novellieri italiani e la loro influenza nella cultura europea

Gli echi della novella italiana nelle letterature europee del Rinascimento sono stati proficui. Ne abbiamo studiato traduzioni e adattamenti, per approfondire i molteplici aspetti di questa stagione italianeggiante di una Europa nella quale il nostro presente affonda le sue radici

Tra Trecento e Seicento un insieme di storie, fiabe, racconti prende la forma letteraria della novella e si diffonde nell'Europa occidentale creando un immaginario comune a tutte le sue culture moderne, nonostante le svariate configurazioni nazionali. La novellistica italiana, che ha preso il via con Giovanni Boccaccio e i suoi numerosi emuli (Tommaso Guardati, Agnolo Fiorenzuola, Matteo Bandello, Pietro Fortini, Francesco Straparola, Giovan Battista Giraldi Cinzio, Anton Francesco Doni, Lodovico Guicciardini, Girolamo Parabosco, fino a Giambattista Basile) serve da veicolo e da modello a un Rinascimento tra il dotto e il popolare della narrativa europea, che, come una nuova mitologia, contribuisce potentemente a configurare la cosmovisione moderna del Vecchio Continente.

Il progetto di ricerca “I novellieri italiani e la loro influenza nella cultura europea del Rinascimento e del Barocco”, in cui si sono raggruppati specialisti torinesi e di altre università italiane ed europee (Piemonte Orientale, Modena e Reggio Emilia, Jaén, Córdoba, Sorbonne), ha esplorato gli echi di questa forma tipicamente italiana nelle letterature inglese, francese, tedesca e spagnola. Nel corso dei tre anni e mezzo di durata del progetto i diversi partner hanno studiato prime edizioni e traduzioni delle opere degli autori sopra citati, cercando di approfondire con criterio filologico e comparatistico i molteplici aspetti di questa stagione italianeggiante di una Europa nella quale - per quanto oggi possa sembrare distante - il nostro presente affonda le sue radici. Attraverso studi individuali e convegni periodici, gli specialisti hanno lavorato e si sono confrontati con colleghi di altre università europee per raggiungere una miglior comprensione e descrizione del fenomeno che ha visto la novella italiana viaggiare per l’Europa e modificarsi attraverso le traduzioni, le imitazioni, le interpretazioni e le transcodificazioni di genere.

Il primo convegno organizzato dal gruppo nel 2013, che contò sulla partecipazioni di noti specialisti, s’incentrò sull’opera novellistica di uno dei più famosi emuli di Boccaccio, lo spagnolo Cervantes e le sue Novelle esemplari, della cui pubblicazione si compiva il quarto centenario. Il convegno si celebrò come omaggio al Professor Aldo Ruffinatto, cattedratico emerito di Torino e ispiratore del progetto di ricerca. Successivamente, alla fine del 2013 e nel 2015, hanno avuto luogo altri due convegni, il primo dedicato all’influenza del Decameron nelle letterature europee e il secondo a quella dei novellieri in generale; complessivamente si sono radunati più di 120 specialisti di novella barocca arrivati dai quattro angoli d’Europa. I risultati, pubblicati dai componenti del gruppo di ricerca in diversi volumi e riviste specializzate dagli Stati Uniti alla Cina, nonché sul sito Internet allestito ad hoc, hanno arricchito e rivitalizzato il panorama internazionale degli studi sulla novella italiana rinascimentale.

Questa storia di ricerca si trova in:


un racconto di
Guillermo Carrascon
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

05 aprile 2019

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