Brand
Culture, Produzione culturale e artistica, Filosofia

Santuari cristiani e apparizioni come indicatori di mutamento

Apparizione a Fatima

La presente ricerca di storia del cristianesimo si focalizza sul censimento e studio dei santuari di area piemontese e sull’analisi del fenomeno delle apparizioni come indicatori di processi di crisi, cambiamento e trasformazione

Negli ultimi anni la ricerca nell’ambito della Storia del Cristianesimo ha evidenziato l’importanza dei santuari come specifici indicatori del rapporto fra sacralità, spazialità e istituzioni. Luoghi di culto che nascono da eventi prodigiosi (apparizioni, ierofanie, miracoli), in relazione a siti, oggetti, figure “speciali” (reliquie, immagini, santi, martiri), i santuari hanno rappresentato un particolare ambito di interazione fra le pratiche devozionali di singoli individui e quelle di intere comunità.

Recenti iniziative scientifiche condotte a livello internazionale hanno evidenziato le potenzialità dei santuari come elementi attraverso i quali verificare l’intreccio fra la dimensione religiosa, politico-sociale, economica, artistica. La necessità di un approccio interdisciplinare per affrontare la storia dei santuari è emersa anche in un primo progetto di catalogazione, che ha messo in luce la ricchezza dell’area piemontese, dove sono presenti più di 350 siti (circa il 10% del totale nazionale). Si tratta di realtà molto differenti dai grandi complessi ai piccoli edifici di culto - dai grandi complessi ai piccoli edifici di culto - ubicati in contesti diversi (ambienti urbani e rurali, montagne, pianure, colline, laghi), ma legati da caratteristiche comuni: capillarità geografica, dinamiche cronologiche di nascita e sviluppo (che privilegiano i secoli XV-XIX), gerarchia delle dedicazioni, con la prevalenza di quelle mariane, per lo più a seguito di apparizioni. L’area subalpina propone inoltre alcune specificità: ci sono santuari articolati (i Sacri Monti prealpini, patrimonio UNESCO), santuari legati a fenomeni devozionali di richiamo mondiale (come la Sindone, san Giovanni Bosco o Maria Ausiliatrice), o ancora santuari dinastici che costituiscono una sorta di versione “sacra” del circuito delle residenze sabaude.

Una particolare tipologia di santuari è quelle legata alle apparizioni. Questi fenomeni - assumibili a campi di indagine particolarmente adatti a una lettura di carattere diacronico e interdisciplinare - possono essere intesi come indicatori dei processi di crisi, cambiamento, rottura, trasformazione, rivoluzione e involuzione dei sistemi di credenze religiose, degli assetti filosofico-culturali, dei regimi politico-sociali, dei sistemi economico-produttivi, degli equilibri ecologici e ambientali. L’apparizione va infatti intesa come realtà che, pur potendo nascere da un’esperienza individuale e privata (è il caso di Lourdes, di Fatima e di molti altri santuari sorti in età moderna e contemporanea) mostra la capacità di divenire fenomeno generale e collettivo, e, come tale, suscettibile di essere valorizzato politicamente e ideologicamente. A seconda delle sfumature di significati connessi all’apparizione, essa può servire - in modi e con gradi diversi - a legittimare, giustificare, ratificare, oppure, al contrario, a censurare, disapprovare, rigettare un cambiamento.



IMMAGINI

un racconto di
Paolo Cozzo
Claudio Gianotto
Adele Monaci
Andrea Nicolotti
Natale Spineto
DIPARTIMENTO / STRUTTURA

Pubblicato il

12 luglio 2018

condividi

potrebbero interessarti anche