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(D)ai margini della città: sguardi antropologici su Torino

Al centro delle nostre ricerche antropologiche si trova un interesse per le questioni della marginalità e dell'esclusione. È, il nostro, uno sguardo dai margini e sui margini, che rappresenta il modo migliore per osservare la città e le sue contraddizioni.

Pur lavorando per lo più su tematiche e progetti distinti, le ricerche etnografiche e antropologiche del dottor Carlo Capello e della dottoressa Valentina Porcellana hanno numerosi punti di contatto, per via del comune interesse per le questioni della marginalità, dell'esclusione e del disagio e, più in generale, per le tematiche del potere e della disuguaglianza. Nel contesto torinese, dove sono state svolte entrambe le ricerche, l'indagine dei fenomeni di impoverimento sociale ed economico e di marginalizzazione ha una particolare salienza, essendo direttamente legati a quelle dinamiche di cambiamento e di crisi che interessano tanto la società quanto l'economia di Torino. Lo sguardo si è concentrato, in questi anni, su coloro che sono rimasti indietro o sono stati espulsi in seguito al passaggio, tutt'altro che facile, da un'economia industriale e fordista all'attuale realtà post-industriale. È, quindi, uno sguardo dai margini e sui margini, nella convinzione che questa prospettiva eccentrica sia il modo migliore per osservare la città e le sue contraddizioni.

In relazione a queste tematiche, la dottoressa Porcellana ha condotto, fin dal 2009, una approfondita ricerca-azione interdisciplinare in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, finalizzata al ripensamento degli spazi di accoglienza per le persone senza dimora. La ricerca si è sviluppata nel tempo in una più ampia riflessione critica sui servizi e le politiche torinesi dedicate alla homelessness. Il lungo processo di ricerca-azione svolto ha messo in luce i limiti ma anche le possibilità di sviluppo e miglioramento del sistema dei servizi di accoglienza e ha portato alla stipula di una convenzione con il Comune di Torino all'interno del progetto PON-Inclusione 2018-20, che permetterà di procedere ulteriormente sulla strada del ripensamento dei servizi per le persone senza dimora.

Dal 2014, il dottor Capello ha intrapreso invece una ricerca etnografica, condotta principalmente nelle periferie, sull'esperienza della perdita e della mancanza di lavoro tra i membri delle classi basse, al fine di comprendere le conseguenze economiche, sociali e simboliche della disoccupazione prolungata. In prospettiva questa ricerca mira a produrre un'immagine più realistica della città e dei suoi cambiamenti socio-economici, un'immagine più attenta agli esclusi e ai subalterni, per contribuire in maniera critica e informata al dibattito pubblico.

Pur nelle loro differenze nei contenuti al cuore di entrambe le ricerche, vi è l’interesse per un'antropologia pubblica e impegnata, che possa contribuire utilmente alla riflessione e al cambiamento.

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