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Processi sociali e politici, Legge e Comunicazione

Uguaglianza, lavoro e inclusione sociale per le persone con disabilità

Il progetto WIDE (work intellectual disability and environment) sperimenta modalità innovative di inserimento al lavoro delle persone con disabilità intellettiva incentrate sul contesto. Attraverso esperienze di ricerca sistematiche mettiamo a punto strumenti e procedure per un'effettiva inclusione

Per le persone con disabilità intellettiva - come per tutti - lavorare significa anche la conquista di un ruolo sociale attivo e riconoscibile nella comunità. I percorsi di inclusione possono differire in base al bisogno di supporto, al contesto e alle caratteristiche della persona, ma muovono sempre dalla necessità di eliminare barriere; l’inclusione lavorativa in questo non fa eccezione. E includere nella società persone con disabilità intellettiva richiede interventi più articolati e multicentrici rispetto, per esempio, alla sola rimozione delle barriere architettoniche.

Sul totale delle persone con disabilità tra i 18 e i 64 anni solo il 44% ha un lavoro contro il 55% della popolazione a sviluppo tipico. Per le persone con disabilità intellettiva questo numero scende al 30%. Se si prende a esempio la sindrome di Down, il 31,4% delle persone oltre i 24 anni lavora, il restante 58,6% è inattivo oppure inserito in centri diurni.
WIDE, sviluppato dal Centro Studi DiVi (Diritti e Vita Indipendente) mira a modificare questa tendenza cercando di favorire contratti lavorativi consueti. La peculiarità del progetto è la sperimentazione di modalità innovative di inclusione centrate sul contesto. Lavorando a stretto contatto con i datori di lavoro abbiamo messo a punto metodologie di accompagnamento che producano benefici per entrambi gli attori: lavoratore con disabilità e azienda. L'ipotesi di ricerca - che è stata verificata mano a mano - ha mostrato come spostando il focus dal lavoratore con disabilità (e le eventuali competenze possedute o mancanti) al contesto, le aziende tendano a prevedere la possibilità d'assunzione a contratto di persone con disabilità intellettiva.

Al momento stiamo lavorando al progetto "Dialogare con la disabilità" in stretta collaborazione con l'azienda DIMAR SPA che ha assunto cinque persone con disabilità intellettiva e avviato una nuova fase di atteggiamento positivo nei confronti della disabilità che ha chiamato Dimar 3.0. Continuando a seguire queste persone attraverso ripetuti incontri in azienda possiamo mettere a punto metodologie e strumenti sempre più aderenti ai contesti.
"Nessuno è solo" è stato un progetto condotto nel 2015 con l'azienda "MGM mondo del Vino" e il Servizio di Inserimenti Lavorativi del Consorzio Socioassistenziale Alba, Langhe e Roero. Abbiamo svolto un lavoro di adattamento progressivo del contesto aziendale alle caratteristiche di una lavoratrice con disabilità intellettiva. Le modifiche messe a punto hanno costituito un miglioramento delle procedure aziendali che l'azienda da tempo cercava di mettere in atto.
Infine "Tavole accademiche" è un progetto svolto con l'università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che prevede la presenza di diversi chef stellati che lavorino con gli studenti e che ha permesso di assumere nel 2017 una persona a dimostrazione che anche un ambiente lavorativo complesso, come la cucina, può adattarsi alle caratteristiche delle persone con disabilità.

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